La Procura aveva dato parere favorevole soltanto ai domiciliari con braccialetto elettronico. La giudice ha poi deciso di concedere due permessi settimanali per lasciare l’appartamento di Monfalcone per “esigenze di vita”, come fare la spesa.

E’ uno degli elementi emersi nella conferenza stampa convocata dal procuratore di Udine Massimo Lia sul femminicidio di Samia Kedim. Il presunto responsabile è il marito da cui si stava separando, Mohamed Saadi, morto poco dopo in un incidente stradale sulla Pontebbana: uno scontro contro un mezzo pesante che Saadi potrebbe aver cercato appositamente, secondo i primi riscontri.

La conferenza stampa del procuratore di Udine Massimo Lia (Rai Tgr Fvg)

18/04/2025

Saadi è entrato in casa quando la donna era fuori e l’ha attesa lì dentro. Circostanza che coglie la legale della signora Kedim, con cui si era incontrata martedì per la prima udienza della causa di separazione. L’avvocata Ivanka Bondzic dice che la sua assistita aveva rotto ogni rapporto con l’ex.

Rimane il tema di quello che pare a tutti gli effetti un buco nel sistema di protezione di chi subisce violenza. Non è previsto in questi casi che al braccialetto anti-evasione si aggiunga quello anti-avvicinamento, che suona quando ci si avvicina alla vittima.

Secondo Angela Filippi, avvocata specializzata in violenza di genere, i permessi hanno creato un vuoto nella tutela della vittima.

Montaggio del servizio di Dario Nardini

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