Il gip di Roma Antonella Minunni ha emesso il decreto di giudizio immediato nei confronti di Nors Manlapaz, la madre di Mark Antony Samson, il 23enne reo confesso dell’omicidio della studentessa 22enne Ilaria Sula. La donna è accusata di concorso in occultamento di cadavere, aggravato dal nesso teleologico, ovvero dall’aver commesso il reato al fine di occultarne un altro.

La giovane, 22enne, venne uccisa a coltellate nell’appartamento dove Samson viveva con i suoi genitori, a Roma, nel quartiere Africano. Il corpo della ragazza, nascosto in una valigia, verrà ritrovato giorni dopo in un dirupo a Capranica Prenestina, a 40 km dalla Capitale. 

L’udienza del processo nei suoi confronti è prevista per il prossimo 10 dicembre di fronte al tribunale di Roma in composizione monocratica. Possibile che la donna, attraverso il proprio legale, chieda di accedere ad un rito alternativo, come il patteggiamento.

Pochi giorni fa era stato chiesto il giudizio immediato per il figlio Mark Samson.

L’ accusa per Samson è di omicidio aggravato anche dalla premeditazione e dall’occultamento di cadavere.  Secondo la procura l’impianto accusatorio raccolto nel corso delle indagini consente agli inquirenti di chiedere che il processo a carico del giovane, reo confesso del delitto di via Homs, arrivi direttamente al dibattimento, davanti alla corte d’Assise, senza passare per una eventuale udienza filtro del gup.

Dall’analisi del cellulare dell’indagato sono infatti emersi una serie di elementi che fanno supporre che l’aggressione avvenuta nell’appartamento non fosse frutto di un raptus, ma di un’azione premeditata. “O torna con me o la uccido”, scriveva a un amico Samson: un chiaro progetto di femminicidio. “Quelle persone hanno fatto troppo male alla mia famiglia. Spero sia fatta giustizia”, commenta Flamur Sula, papà di Ilaria aggiungendo che la ragazza “aveva una vita davanti: non è giusto che la mia principessa abbia fatto questa fine orribile. Confido nella giustizia italiana”.  

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