«Flashdance», tra arresti per violenza domestica e morti improvvise, ecco che fine hanno fatto i protagonisti

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Il 15 aprile del 1983, esattamente quarant’anni fa, sbarcava nei cinema Usa «Flashdance», diretto da Adrian Lyne. La pellicola narra la storia di Alex, una giovane saldatrice di Pittsburgh interpretata da Jennifer Beals, che sogna di diventare ballerina ed essere ammessa all’Accademia di danza. Di giorno la ragazza lavora in fabbrica, la sera invece balla nel locale notturno Mawby’s e prepara il difficile esame di danza che alla fine supererà. Il film è stroncato dalla critica, ma ottiene subito un successo planetario e lancia la protagonista che all’epoca delle riprese era una studentessa universitaria. Costato 7 milioni di dollari, incassa oltre 200 milioni in tutto il mondo. Il brano principale della colonna sonora, «Flashdance…What A Feeling», cantato da Irene Cara (scomparsa qualche mese fa), è opera dell’italiano Giorgio Moroder, uno dei più celebri guru della musica elettronica e della disco music. Il pezzo ha vinto l’Oscar come migliore canzone nel 1984. Il vinile con le musiche del film ha venduto 700 mila copie nelle prime due settimane e in totale ha superato i 6 milioni di copie. Sebbene alcune scene appaiano ingenue e scontate, tanto che la pellicola è stata definita «una favola di Cenerentola aggiornata agli anni ’80», «Flashdance» ha segnato un’epoca e ha fatto ballare una generazione.

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