Il Wildlife Photographer of the Year, il più prestigioso concorso di fotografia naturalistica al mondo, torna con la sua sessantunesima edizione e un primato.
Una giuria internazionale di esperti di fotografia, cinema, scienza e conservazione ha selezionato i 100 scatti più creativi, originali e tecnicamente validi tra i 60.636 presentati, il numero più alto di sempre.
Tra le prime immagini rivelate in anteprima, spiccano l’intenso faccia a faccia tra un leone e un cobra immortalato da Gabriella Comi, il ritratto ravvicinato di un branco di lupi artici firmato da Amit Eshel e suggestive fotografie di fenicotteri, coyote e cervi, realizzate anche da giovanissimi talenti, alcuni dei quali hanno solo nove anni.
I vincitori di categoria, insieme ai prestigiosi titoli Grand Title e Young Grand Title, saranno annunciati il 14 ottobre 2025.
Dal 17 ottobre 2025 al 12 luglio 2026, le immagini selezionate saranno esposte presso il Natural History Museum di Londra.
La mostra non vuole essere solo un inno alla bellezza della fauna selvatica, ma anche un’occasione di riflessione sullo stato del pianeta. Accanto alle fotografie, infatti, verrà presentato il Biodiversity Intactness Index (BII), il nuovo strumento sviluppato dal museo per misurare la percentuale di biodiversità rimasta in un territorio e adottato a livello internazionale come indicatore ufficiale.
«Questa piattaforma ci mostra in modo potente e commovente il nostro rapporto con la natura», ha commentato Kathy Moran, presidente della giuria. Secondo Doug Gurr, direttore del museo, la combinazione di “arte straordinaria e scienza d’avanguardia” renderà questa edizione la più completa di sempre, con l’obiettivo di ispirare il pubblico a diventare difensori attivi del pianeta.
Tra le foto spicca quella del britannico Bertie Gregory in cui si vede uno stuolo di pulcini di pinguino imperatore in procinto di affrontare il salto più importante della loro vita: tuffarsi dall’orlo di una banchisa alta 15 metri per raggiungere il mare ghiacciato. Devono imparare a cercare il cibo da soli e il compito è reso ancora più difficile dalla progressiva riduzione dei ghiacci antartici.
Un pugno nello stomaco è l’immagine scattata dalla fotografa Lakshitha Karunarathna ad Ampara, nello Sri Lanka: un elefante asiatico vaga tra i rifiuti di una discarica aperta in cerca di cibo. Qui, decine di pachidermi sono già morti dopo aver ingerito plastica.
Sorprendente anche l’immagine catturata da Bidyut Kalita nel cuore dell’Assam, in India, che immortala una vespa vasaia mentre trasporta un bruco, preda destinata a nutrire i suoi piccoli.