All’Angelus così come nella prima mattina nell’omelia alla parrocchia degli agostiniani, il papa ha parlato delle ricchezze individuali e collettive. “Un giorno saremo chiamati a rendere conto di come abbiamo amministrato noi stessi, i nostri beni e le risorse della terra, sia davanti a Dio sia davanti agli uomini, alla società e soprattutto a chi verrà dopo di noi”.
Prevost ha continuato con le guerre nel mondo: “Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace”. Lo ha detto il Papa all’Angelus parlando di Gaza come “terra martoriata”.
Poi ha salutato i “rappresentanti di diverse associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza”. “Apprezzo la vostra iniziativa – ha detto ai rappresentanti delle associazioni cattoliche oggi a Piazza San Pietro per l’Angelus e per invocare la pace a Gaza – e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata. Con voi e con i pastori delle Chiese in Terra Santa ripeto: non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace”. Le parole sono state accolte con un applauso dei fedeli aPiazza San Pietro.