Il minuto di silenzio alla Camera e poi al Senato “per le vittime palestinesi e israeliane” sono stati gli unici spazi di unità politica sul Medio Oriente. 

A parte quei 120 secondi di comunione, il resto della giornata è stato un continuo dirsene e – metaforicamente – darsene. Fra maggioranza e opposizione clima teso durante le informative del ministro degli esteri Antonio Tajani su Gaza. Nel centrosinistra rottura plateale in tema di manifestazioni. 

Pd, m5s e Avs saranno a Roma il 7 giugno, in un corteo che si concluderà a piazza San Giovanni. Azione e Italia viva saranno invece a Milano il 6 giugno, per un’iniziativa – o controiniziativa. Se gli scontri in Parlamento fra centrosinistra e governo erano in programma, la spaccatura del campo largo non era attesa, visto che la vittoria unitaria a Genova è ancora calda. 

Eppure, la giornata era iniziata coi due schieramenti uniti – centrodestra e centrosinistra – e contrapposti. 

In aula, il ministro Tajani aveva illustrato la posizione su Gaza: “La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. E poi: “Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità”. Per poi ribadire: “L’unica prospettiva possibile per la pace, l’obiettivo irrinunciabile, resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza”. Ma l’informativa non ha convinto le opposizioni. 

intervento Schlein alla Camera (rainews)

“Voi siete amici di Netanyahu – gli ha detto Peppe Provenzano, del Pd –  come il ministro Salvini che è andato lì a stringere quelle mani sporche di sangue”. 

Anche Schlein ha battuto sul punto: “Il governo non ha espresso una condanna dei crimini che il governo di estrema destra di Netanyahu sta portando avanti. Non l’ha fatto nemmeno il ministro Antonio Tajani, che non è riuscito nemmeno a nominare Netanyahu”. 

Giuseppe Conte: “Ancora oggi il governo non riesce a produrre una parola di condanna per quanto riguarda i crimini del governo Netanyahu. Come è possibile che ancora oggi lo ritengano loro amico e sodale?”. Poi, con i giornalisti si definisce “disorientato dall’informativa del ministro Tajani dopo 19 mesi di sterminio”.

Serafica la replica di Tajani: “Sorridevo agli insulti che arrivavano, siccome sono un uomo di pace quando mi insultano sorrido. Quando si parla di onore e dignità posso soltanto sorridere”. 

Giuseppe Conte durante l'informativa di Antonio Tajani

Giuseppe Conte durante l’informativa di Antonio Tajani (@web)

29/05/2025

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