“Buonasera presidente, sono Francesca e sono morta a 12 anni e anche per colpa di persone come lei che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte trovando continuamente un capro espiatorio e deresponsabilizzare le istituzioni, addossando al singolo. La colpa per evitare di risolvere il problema, nascondendolo dietro parole retoriche: sono figli sani di un sistema malato, non è uno slogan è la realtà”. Così su Instagram la consigliera genovese Francesca Ghio che ha denunciato in Consiglio la violenza sessuale subita a 12 anni, riferendo di una chiamata con Meloni.

“’Sono figli sani di un sistema malato’, non è uno slogan è la realtà”, questa frase in particolare Ghio l’ha pronunciata ispirandosi ha quanto ha detto alcuni giorni fa la sorella di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio.

“Quando le soluzioni, come ho già detto, ci sono serve la volontà politica di applicarle. Non farlo è una risposta chiara”, prosegue la consigliera comunale genovese. “Cara presidente Giorgia Meloni ti ringrazio per la vicinanza ma se ho parlato non è per avere supporto morale. La mia morale è solida e alle mie lacrime ci pensano le mie sorelle. Se ho parlato è perché voglio una fine a questo dolore. Perché nessun’altra persona debba continuare a passarci attraverso”.  

“Se davvero sono arrivata al presidente Meloni allora lo dimostri con la potente azione politica che ha nelle sue mani – sottolinea Ghio – è una responsabilità e un privilegio poter usare la politica per risolvere i problemi. Le parole ora risuonano vuote come il buio che ho attraversato. Chiedo una cosa, insieme chiediamo una sola cosa a grande voce: vogliamo l’educazione sessuo-affettiva alle emozioni, al consenso in tutte le scuole del paese per tutti i bambini e le bambine di oggi che saranno gli adulti di domani. Per mettere nelle loro mani e nei loro cuori e gli strumenti potenti della consapevolezza e dell’amore”. “‘Sono madre’, mi ha detto al telefono – conclude Ghio – Sono madre anch’io e lotto per mia figlia e anche per la sua, per i figli e le figlie di tutti noi. Per fare in modo che non ci sia un altro dolore evitabile. Dire a me, a Gino, a Chiara a tutti i cuori frantumati e le ossa rotte che vi dispiace serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto. A noi serve un cambiamento. Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle persone che non hanno più voce”.

La procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti, ma il reato potrebbe essere prescritto

Ghio ha 29 anni, è esponente di Alleanza Verdi e Sinistra. Per le violenze che ha denunciato in aula la procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti. 

Il reato di violenza sessuale su minorenne, secondo quanto previsto oggi dal codice di procedura penale, arriva a prescrizione dopo 24 anni per norma ratificata nel 2012. Si applica però esclusivamente ai fatti avvenuti dopo quell’anno. Gli episodi denunciati dalla consigliera Ghio risalirebbero al periodo tra il 2006 e il 2007: in questo caso verrebbe applicato il vecchio limite della prescrizione, ovvero 12 anni. Se così fosse, il reato risulterebbe prescritto nel 2019. Gli inquirenti però cercheranno di capire se il fascicolo potrà essere comunque portato avanti, magari cercando di ottenere elementi che possano fare risalire a eventuali altre vittime.

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