Il giorno dopo l’attacco di Aschaffenburg, in Baviera, dove sono rimasti uccisi un uomo di 41 anni e un bambino di due, divampa il dibattito politico sulla sicurezza interna in Germania, a un mese esatto dalle elezioni federali che rinnoveranno il Bundestag. Oltretutto, ciò accade in un clima particolarmente teso, in cui i fatti di cronaca e violenza agitano gli animi, soffiando sul fuoco della propaganda di estrema destra, in forte ascesa in tutto il Paese. Il partito Alternative für Deutschland della leader Alice Weidel è infatti accreditato fra il 19 e il 21% dei consensi, forte anche del sostegno di Elon Musk, e ha sdoganato anche il concetto di “remigrazione”, annunciando il rimpatrio forzato per migliaia di irregolari.

Friedrich Merz, il candidato cancelliere della Cdu, il partito dato in testa ai sondaggi con circa il 30% dei consensi, anticipa “un cambio fondamentale” al diritto d’asilo, se il suo partito, come è molto probabile, andrà al governo. Parlando davanti alla stampa, a Berlino, a proposito dell’assalto all’arma bianca di ieri, per il quale è stato arrestato un rifugiato afghano, Merz ha detto che è sua intenzione introdurre “una modifica  fondamentale al diritto d’ingresso, d’asilo e di soggiorno, controlli duraturi” alle frontiere con i Paesi vicini e “il blocco di ogni tentativo di immigrazione clandestina”.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, particolarmente duro nel commentare l’episodio, ha chiesto un’indagine approfondita sul perché il sospetto “fosse ancora in Germania”. In un messaggio su X, il cancelliere ha denunciato una “tolleranza fraintesa” nei confronti degli aggressori “che sono venuti da noi per trovare una protezione”. Scholz si è detto “stanco di vedere questi atti di violenza che si verificano qui ogni poche settimane”. Perché si trovava ancora qui, ha chiesto più volte il cancelliere uscente, rinnovando la domanda che è ormai consuetudine per i leader di AfD. Quel che si sa è che il giovane aveva manifestato l’intenzione di lasciare il Paese spontaneamente, ma evidentemente non lo aveva fatto.

L’aggressione, il cui movente non è ancora noto, è avvenuta in un parco pubblico della città bavarese. A terra sono rimasti gravemente feriti una piccola siriana di due anni, colpita alla gola, un uomo di 61 anni accoltellato al torace e una insegnante, caduta nel tentativo di sfuggire all’aggressore. Tutti soccorsi in ospedale in condizioni gravi, ma per fortuna fuori pericolo.

L’arrestato ha 28 anni, era arrivato nella Repubblica federale nel 2020 e aveva fatto richiesta di asilo nel 2023. Il ministro degli Interni della Baviera, Joachim Herrmann, ha dichiarato in una conferenza stampa che il sospetto era “già stato notato per atti di violenza almeno tre volte” e “ricoverato ogni volta per cure psichiatriche”. “Al momento, le ipotesi sono più che altro quelle di una sua evidente malattia mentale”, dato che la perquisizione della camera da letto del sospetto “non ha rivelato alcuna traccia di un islamista radicale”.

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