Si cercano anche nel Tevere gli effetti  personali di Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda,  trovate senza vita lo scorso 7 giugno a Villa Pamphili a Roma. Al  lavoro nelle ricerche, che interessano anche le banchine del fiume, ci sono i sommozzatori che stanno scandagliando in particolare l’area  intorno a Ponte Garibaldi: proprio in quella zona, nella vicina largo  Argentina, Francis Kaufmann, il 46enne americano ora detenuto in  Grecia con l’accusa di duplice omicidio aggravato, è stato visto lo  scorso 10 giugno con un trolley. Valigia che l’uomo non aveva più con  sé in aeroporto.

Intanto gli inquirenti, coordinati dal procuratore  aggiunto Giuseppe Cascini, hanno ascoltato il proprietario di un  appartamento a Campo de’ Fiori dove Kaufmann ha vissuto ad aprile con  la compagna e la figlia. L’uomo avrebbe riferito che dopo aver  ricevuto un acconto sono andati via senza saldare l’intero soggiorno.        

L’americano, che ieri davanti ai magistrati greci e italiani, in  videocollegamento da piazzale Clodio insieme agli investigatori della  Squadra Mobile, non ha risposto alle domande avvalendosi della facoltà di non rispondere limitandosi a professarsi innocente, oggi  ricomparirà davanti ai giudici greci della Corte di Appello che  dovranno esaminare la richiesta di estradizione a cui Kaufmann si è  sinora opposto.

Richiesta di estradizione, che a quanto si apprende, è stata avanzata solo dall’Italia. Attesi sempre nei prossimi giorni i  risultati degli esami istologici, disposti dalla Procura in seguito  all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale  dell’Università Cattolica, che serviranno a chiarire le cause del  decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia,  sia stata soffocata.  

Il 3 giugno Kaufmann era stato protagonista di una lite violenta all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro, nel centro della Capitale. In quell’occasione, racconta il titolare dell’esercizio, Kaufmann aveva avuto una lite violenta con un altro uomo. È quanto emerge da una informativa dei carabinieri trasmessa alla procura di Roma. “L’aggredito aveva già un cerotto su una tempia”, ha riferito l’uomo ai carabinieri, sottolineando di aver chiesto a un dipendente di contattare alcuni poliziotti a Largo Chigi, a poca distanza. Tuttavia, gli agenti avrebbero risposto che erano impegnati in altro servizio e non potevano intervenire. 

Nel locale, insieme a Kaufmann, c’erano anche Anastasia, 28 anni, e la piccola Andromeda. Le telecamere interne hanno confermato la loro presenza. Dopo l’aggressione, l’uomo si sarebbe alzato tranquillamente, lasciando il locale in direzione piazza del Popolo con la compagna e la bambina.

L’uomo, che si era appropriato del nome Rexal Ford ma anche di quello di Matteo Capozzi, è detenuto in Grecia in attesa dell’estradizione a cui si è opposto.

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