Si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip Stefania Nobile, arrestata e messa ai domiciliari martedì scorso nell’inchiesta della pm Francesca Crupi con la guardia di finanza sulla Gintoneria di Davide Lacerenza per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, spaccio e auto riciclaggio. 

Arrivata in tribunale a Milano per l’interrogatorio di garanzia, con un cappello da baseball in testa, Nobile non ha risposto al gip Alessandra Di Fazio e ha lasciato il palazzo di giustizia. La Procura ritiene la figlia di Wanna Marchi l’amministratrice di fatto del locale milanese dove i clienti avrebbero acquistato “pacchetti” di cocaina ed escort. L’avvocato della Nobile ha confermato che depositerà istanza al Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare. Istanza che non sarà presentata per Lacerenza. 

“Noi abbiamo la massima fiducia e il massimo rispetto per questa indagine sia nei confronti dei pm che nei confronti delle forze di polizia e finchè ci sarò io a difendere garantisco che quanto mi verrà concesso dai miei clienti al fine di collaborazione in questa indagine verrà fatto”, ha dichiarato il legale di Nobile e Lacerenza, dopo gli interrogatori di garanzia dei suoi due assistiti. “Non è ancora il momento di rispondere perchè conosciamo l’entità delle accuse, ma non gli atti che le supportano”, ha aggiunto il penalista.

Anche Davide Lacerenza, titolare della Gintoneria, e il suo presunto factotum Davide Ariganello si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Alessandra Di Fazio nell’inchiesta per un presunto giro di cocaina e prostitute nel locale di via Napo Torriani. Lacerenza, come Stefania Nobile, ha lasciato il palazzo di giustizia per tornare agli arresti domiciliari. Non presenterà appello al riesame, al contrario della figlia di Wanna Marchi a cui sono contestate ipotesi di reato più lievi. Il titolare della Gintoneria è accusato di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Davide Lacerenza arriva in tribunale per l’interrogatorio di garanzia, Milano 11 marzo 2025 (Ansa)

Stesso schema anche per Davide Ariganello, presunto factotum, interrogato dalla gip dopo Nobile, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. “È necessario approfondire gli elementi di indagine e i tema di accusa e mi riservo eventuale istanza di revoca della misura”, ha spiegato il legale Alessandro Cristofori. Anche Ariganello è accusato di induzione e favoreggiamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.

“E’ un fascicolo poderoso che va studiato” ha detto invece l’avvocato Alessandro Cristofori di Bologna che assiste il 28nne Ariganello ed è stato nominato nelle scorse ore. Ha comunque definito come “attività minute” quelle di cessione di stupefacenti contestate dalla pm Francesca Crupi con la guardia di finanza.

L'avvocato di Davide Lacerenza e Stefania Nobile, Liborio Cataliotti, davanti al tribunale, Milano, 11 marzo 2025

L’avvocato di Davide Lacerenza e Stefania Nobile, Liborio Cataliotti, davanti al tribunale, Milano, 11 marzo 2025 (Ansa)

Le ragazze  del locale ai pm: ‘eravamo a disposizione’ 

A confermare il quadro emerso dalle indagini sul locale La Gintoneria, arrivano anche le testimonianze di alcune giovani escort ascoltate dagli inquirenti.

“Eravamo a disposizione, o ci rapportavamo direttamente con i clienti quando eravamo già dentro il locale, oppure venivamo chiamate se eravamo fuori per andare dai clienti speciali”. Questa la sintesi delle dichiarazioni raccolte in questi giorni, dopo gli arresti di Davide Lacerenza e dell’ex compagna Stefania Nobile del 4 marzo scorso.

Nuove audizioni che, in sostanza, hanno confermato il quadro del giro di droga e prostituzione messo in luce nell’inchiesta e anche quel presunto “accordo” che le ragazze avevano con Lacerenza, mentre Nobile si sarebbe occupata della parte economica, ossia dei guadagni. Sono stati ascoltati come testi anche alcuni dipendenti del locale.

Nell’ordinanza di custodia cautelare a carico dei due e del presunto factotum erano già riportate le testimonianze di una delle prostitute, che aveva descritto anche l’accordo che c’era tra Lacerenza e le ragazze (lui chiedeva pure che avessero rapporti con lui, definendolo un test), e anche di un imprenditore.   Negli ultimi giorni, prima degli interrogatori di oggi, gli investigatori hanno raccolto nuovi verbali delle giovani che avrebbero lavorato per Lacerenza e Nobile nel giro di prostituzione, confermando in sostanza tutti gli elementi già emersi. Tra cui l’uso di quel privé La Malmaison e quel “pacchetto” fatto di bottiglie di pregio, cocaina ed escort, con un servizio di “delivery” anche a casa per i clienti più facoltosi. 

Condividere.
Exit mobile version