“La recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat, pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, hanno comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sul Piano strutturale di bilancio alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.
I dati Istat “non suscitano preoccupazioni per anni seguenti”
“I nuovi dati trimestrali, pur avendo un probabile impatto sulla lettura finale del 2024, non suscitano preoccupazioni per gli anni seguenti”, ha aggiunto. “In un quadro globale ancora caratterizzato dalle tensioni geopolitiche connesse ai conflitti in atto e da una politica monetaria restrittiva, nel primo semestre dell’anno la dinamica del pil reale è stata nel complesso conforme alle previsioni sottostanti il Def (Documento Economia e Finanza) dello scorso aprile. A fronte di consumi stazionari, la crescita del primo trimestre è stata guidata sostanzialmente dalla domanda estera. Nel secondo trimestre, invece, all’espansione hanno contribuito le scorte e i consumi”, aggiunge Giorgetti.
“Ridurre deficit più rapidamente rispetto a stime Ue, Italia fuori da procedura dal 2027”
Continuando a parlare del deficit, il ministro dell’Economia ha ribadito che “il governo ritiene di poter conseguire, pur adottando un profilo di aggiustamento coerente in media con quello stimato dalla Commissione, una riduzione del rapporto tra indebitamento netto e il Pil più rapida e tale da portare l’Italia al di fuori dalla procedura di deficit eccessivo a partire dal 2027”.
“Al percorso di correzione strutturale individuato lungo i sette anni di aggiustamento corrisponde un tasso di crescita medio annuo della spesa netta pari a 1,5%, che è in linea con quello della traiettoria di riferimento della Commissione”, ha aggiunto.
“Stime caute, possibile quadro programmatico migliore”
Il quadro programmatico potrebbe essere migliore delle attese, ha sottolineato poi il ministro dell’Economia. “Gli effetti della manovra stimati con il modello econometrico del Dipartimento del Tesoro mostrerebbero un sentiero della crescita programmatica più dinamico di quello che vi ho appena prospettato”, dice. Infatti, spiega, “il quadro macroeconomico programmatico del Piano recepisce solo una parte degli effetti espansivi stimati dal modello. Come già menzionato, anche le previsioni dello scenario programmatico sono state improntate a principi di cautela e prudenza, per evitare scostamenti eccessivi rispetto alle previsioni di consenso”.
Tenuto conto di tali aspetti, “il profilo di crescita del pil nel Piano appare tuttavia più realistico rispetto allo scenario prodotto dalla Commissione, che produce stime di crescita molto molto basse e un lento miglioramento dell’indebitamento netto in rapporto al pil”, afferma.
”Tra gli interventi in manovra, il taglio del cuneo fiscale”
“La manovra di bilancio che presenteremo nelle prossime settimane si baserà sia sugli spazi disponibili, sia sul reperimento di coperture adeguate: tra gli interventi prioritari rientrano il taglio del cuneo fiscale sul lavoro, l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni, misure a favore della natalità e il sostegno a famiglie numerose, risorse per favorire il rinnovo di contratti pubblici nel periodo 2025-27 tenendo conto dell’andamento dell’inflazione”, ha proseguito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante l’audizione in commissione Bilancio presso la Sala del Mappamondo a Montecitorio. “Riteniamo inoltre doveroso incrementare i fondi destinati alla sanità pubblica – ha continuato Giorgetti – Le previsioni sono improntate a principi di cautela, per evitare scostamenti eccessivi rispetto alle previsioni di consenso”.
Ci sarà “revisione dei valori catastali per immobili oggetto di bonus edilizi”
Sul catasto il ministro dell’Economia ha indicato, tra le azioni di riforma previste dal Piano strutturale di bilancio per “rendere il sistema fiscale più efficiente”, anche “l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”.