“Il nuovo Parlamento” che si insedierà a metà luglio è “frutto delle indicazioni espresse nelle urne, che hanno rappresentato una tappa molto importante nella storia d’Europa da cui trarre importanti indicazioni” date anche da “tutte le forze politiche: in questi mesi tutti hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle politiche Ue, nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l’Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora“. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo che si terrà domani e dopodomani a Bruxelles. Il nuovo presidente della Commissione europea, secondo Meloni, dovrebbe “pensare a una delega specifica sulla sburocratizzazione per dare un segnale”.

“Ue troppo invasiva all’interno e vulnerabile all’esterno”

Tra i cittadini europei il gradimento delle istituzioni europee è “intorno al 45%. ”Mentre la disaffezione si è plasticamente materializzata con astensionismo in forte crescita”, ha aggiunto la premier, ricordato il dato italiano di partecipazione al voto “più basso di sempre”.

“La percezione che hanno avuto gli italiani e gli europei è di una Unione troppo invasiva che pretende di imporre come guidare quanta terra coltivare come” va ristrutturata “la casa” e “mentre cerca di normare tutto finendo anche con il rischio di omologare culture, specificità geografiche e sociali, rimane più debole sugli scenari globali, con il risultato di rendersi sempre più vulnerabile agli choc esterni”.

L’Europa ora ha un “compito arduo: ripensare le sue priorità, il suo approccio e la sua postura”. Accompagnata alla “necessità di fare meno e fare meglio”, ha continuato la premier. “Lasciare decidere agli Stati nazionali ciò che non ha bisogno di essere centralizzato”.

Sui migranti: “Basta trafficanti, Ue fermi il nuovo schiavismo”

La premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, in merito ai flussi migratori, ha parlato degli obiettivi della “difesa dei confini esterni” e del contrasto al “business dei trafficanti di esseri umani” che sono” schiavisti del terzo millennio. Io credo che l’Ue, culla della civiltà occidentale,  non possa più tollerare che un crimine come la schiavitù sia tollerato in altre forme”.

A suo avviso i “memorandum con l’Egitto e la Tunisia” vanno replicati e vanno rimosse “le cause che spingono una persona” a lasciare la sua terra, serve dar corpo al “diritto a non dover migrare”.

“In Italia e nell’Ue si entra solo legalmente”. “Non consentiremo alle mafie di gestire” i flussi, “significa anche che di gestire gli ingressi legali si occupano le istituzioni e non gli scafisti”. Ha sottolineato la premier rivendicando la propria linea in materia di immigrazione. “Non consentiremo alle mafie di gestire” i flussi e “mi stupisce che nessuno prima di noi se ne fosse accorto”, ha aggiunto riferendosi alle infiltrazioni della criminalità organizzata nella concessione di permessi di soggiorno da lavoro.

“Rivedere norme ideologiche su green deal e case green”

Una indicazione arrivata dal voto perle elezioni europee, dice Meloni, è di “rimettere mano alle norme più ideologiche del green deal e assicurando neutralità tecnologica: vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro, spesso in questi anni si è fatto il contrario, sfruttando tutte le tecnologie disponibili”, sottolineando che è intenzione del governo puntare a rimettere mano anche alla “direttiva sulle case green”.

Il ricordo per la morte di Satnam Singh

Giorgia Meloni ha ricordato la morte di Satnam Singh, momento durante il quale anche altri esponenti del governo si sono alzati in piedi applaudendo. Meloni ha parlato di una “morte orribile e disumana” con un “atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro. Questa è l’Italia peggiore che lucra sulla disperazione”.

Condividere.
Exit mobile version