26 agosto si celebra la Giornata Mondiale del Cane, un’occasione per riconoscere l’importanza che questi amici a quattro zampe hanno nella nostra vita e riflettere su come prenderci davvero cura di loro.

In Italia sono oltre 8 milioni i cani regolarmente registrati presenti nelle famiglie che, per l’80% dei casi li considerando dei membri a tutti gli effetti.

Da quest’anno sono tutelati anche dalla Legge Brambilla, entrata in vigore il primo luglio. “Una legge che finalmente rende giustizia a tutti gli animali e mette fine al lungo regno dell’impunità con un inasprimento generale di  tutte le pene per tutti i reati a loro danno”, come scrive in una nota Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente e dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente.

La Giornata Mondiale del Cane è stata istituita nel 2004 negli Stati Uniti su iniziativa dell’esperta di animali domestici Colleen Paige, e poi estesa a tutto il mondo, per celebrare questi amici fedeli, fonte di benessere psicologico e fisico per l’uomo e sensibilizzare contro l’abbandono. 

Ma mentre milioni di persone condividon o foto e dediche online, la realtà è ben più drammatica: secondo l’OMS, il 70% dei cani nel mondo è senza casa, e solo in Italia ogni anno vengono abbandonati circa 50.000 cani e 80.000 gatti.

L’Italia si conferma tra i Paesi europei con il più alto numero di animali domestici: oltre il 52% delle famiglie italiane ne possiede almeno uno, con una media di 53 animali ogni 100 abitanti. Un dato che testimonia un legame diffuso e affettivo con gli animali da compagnia. Ma è proprio questo dato a far apparire ancora più inaccettabile il fenomeno che ogni estate si ripete con drammatica puntualità: l’abbandono degli animali, che aumenta esponenzialmente nei mesi estivi, quando molti partono per le vacanze.

“Con le temperature estive sempre più estreme, lasciare un animale per strada equivale a farlo morire in poche ore”.  È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Ecoitaliasolidale, attraverso le parole di Cinzia Caruso, responsabile nazionale del Dipartimento Difesa e salute degli animali, e del presidente Piergiorgio Benvenuti.

“Nel periodo estivo – denunciano – gli abbandoni aumentano del 25-30%. Tra luglio e settembre, ogni giorno vengono abbandonati circa 600 animali domestici, proprio nel momento in cui molti partono per le vacanze. È un fenomeno crudele, ma anche pericoloso: oltre alla sofferenza degli animali, può causare gravi incidenti stradali, con responsabilità penali gravi, fino all’omicidio colposo”.

I consigli del veterinario e i falsi miti

Valerio Di Marzio, direttore sanitario del  Policlinico Gregorio VII Gruppo Ca’ Zampa, spiega che convivere con un cane significa anche fare scelte consapevoli per la sua salute e il suo benessere, ma non sempre le informazioni che circolano sono corrette. Alcune convinzioni sbagliate, anche se diffuse da tempo, possono portare a comportamenti che mettono a  rischio la salute del pet, spesso senza che il proprietario se ne  renda conto.

Anche se secondo recenti studi il veterinario è considerato  ‘l’influencer numero 1’ per chi accudisce un animale domestico, spesso vengono prese in considerazioni anche “indicazioni non veritiere  diffuse in maniera non ufficiale”. Prendersi cura di un cane, evidenzia Di Marzio, “significa investire sulla prevenzione, sull’informazione e su un rapporto con il medico  veterinario fatto di fiducia reciproca. Sfatando alcuni falsi miti e affidandosi alla medicina veterinaria, è possibile migliorare  significativamente la qualità e la durata della vita dei nostri animali”.

Sei falsi miti da sfatare

1) Se il cane sembra stare bene, non serve portarlo dal  veterinario. E’ falso perché l’assenza di sintomi visibili non equivale a buona salute. “Molte patologie come malattie renali,  cardiache o metaboliche, sono silenti nelle fasi iniziali – avverte Di Marzio – Le visite di controllo periodiche permettono una diagnosi  precoce e aumentano le possibilità di trattamento efficace”.  Effettuare controlli annuali (o semestrali in cani anziani) consente  di monitorare valori clinici fondamentali e intercettare problemi  prima che diventino gravi o irreversibili.        

2) I vaccini sono solo per i cuccioli. E’ falso perché anche i cani  adulti hanno bisogno di richiami regolari. “Il protocollo vaccinale –  afferma Di Marzio – non termina con la crescita. Alcune vaccinazioni,  come quelle contro la leptospirosi, devono essere rinnovate  annualmente, tenendo conto dello stile di vita del cane. Mantenere il  cane protetto è una responsabilità continua del proprietario”. Un cane adulto non vaccinato è esposto a malattie potenzialmente mortali e può anche rappresentare un rischio per altri animali e per l’uomo in caso  di zoonosi. 

3) I cani non hanno bisogno di lavarsi i denti. Anche questo è un falso mito: la salute orale è cruciale e va curata  fin da giovani, sottolinea il veterinario. “L’accumulo di placca e  tartaro può causare gengiviti, alitosi e infezioni che si propagano  anche ad organi vitali – dice Di Marzio – La pulizia regolare dei  denti, sia a casa che in ambulatorio, è una parte fondamentale della  prevenzione”. Trascurare l’igiene orale può portare a parodontite e  perdita dei denti, con conseguente dolore cronico e difficoltà  nell’alimentazione. Un controllo odontoiatrico annuale è raccomandato. 

4) La prevenzione antiparassitaria si fa solo in estate. Falso, perché in realtà i parassiti sono attivi anche in autunno e inverno. “Pulci,  zecche e zanzare, flebotomi o pappataci possono trasmettere malattie  gravi come la leishmaniosi e la filariosi. I piani antiparassitari  devono essere personalizzati e mantenuti attivi tutto l’anno, in base  alla zona geografica e allo stile di vita del cane”. Il cambiamento  climatico ha modificato le stagionalità dei parassiti, rendendo le  infestazioni un rischio concreto anche nei mesi più freddi. La  prevenzione non può essere interrotta. 

5) Se il cane ha il pelo lucido, è sicuramente sano. Falso: il pelo può apparire bello anche in presenza di patologie. “Un buon aspetto del mantello non è sempre sinonimo di salute. Alcune malattie (come le parassitosi o le disfunzioni endocrine) possono essere presenti anche  se il cane appare esteticamente in forma”, rimarca Di Marzio. Solo una valutazione clinica completa può confermare lo stato di salute  generale. Analisi del sangue, esami delle feci e valutazioni  dermatologiche vanno integrate alla semplice osservazione esterna.        

6) Il cane anziano necessita di meno attenzioni. Falso,  l’invecchiamento non significa abbandonare la prevenzione. “Molti  cambiamenti attribuiti all’età – afferma Di Marzio – possono invece  essere sintomi di patologie curabili, come l’artrosi, l’insufficienza  renale o i disturbi cognitivi. I cani anziani necessitano di  monitoraggio più frequente e cure personalizzate”. Check-up  semestrali, esami del sangue mirati e adattamenti nutrizionali  permettono una gestione attiva dell’invecchiamento, migliorando  comfort e aspettativa di vita.

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