Approvato l’emendalento al decreto legge Giubileo: anche nuovo comitato scientifico di sei membri, tutti di nomina ministeriale. Gli allievi in presidio davanti a Montecitorio
«Mi preoccupa che si interrompa un processo di rinnovamento del Centro sperimentale di cinematografia iniziato da Marta Donzelli. Il Ccs sicuramente è un organismo che andava svecchiato e sottratto alle pastoie burocratiche che lo hanno spesso condizionato nelle scelte e nelle sue capacità propositive. Marta Donzelli lo stava rendendo capace di affrontare le sfide che un istituto come quello non può non porsi. Peccato. Toglierle la possibilità di portare a termine il percorso non lo trovo giusto». Interviene anche Alberto Barbera, direttore di Venezia 80, in calce alla presentazione del programma dell’edizione al via il prossimo 30 agosto, commentando la polemica relativa all’emendamento leghista che cambia la governance della scuola di cinema e Cineteca nazionale, azzerandone i vertici con due anni di anticipo. È stato infatti approvato martedì mattina, con 28 voti favorevoli e 19 contrari, l’emendamento al decreto legge Giubileo, presentato nei giorni scorsi dai deputati della Lega Igor Iezzi, Simona Bordonali, Laura Ravetto e Alberto Stefani — che modificare struttura e vocazione dell’istituzione che è, insieme, scuola di cinema e Cineteca nazionale, azzerandone presidenza e cda con due anni di anticipo, nonostante le proteste degli allievi e la grande mobilitazione che ha coinvolto nei giorni scorsi centinaia di registi, attori, sceneggiatori, produttori, montatori, da Paolo Sorrentino a Marco Bellocchio,da Nanni Moretti a Wim Wenders.
Lo stop è servito per approntare una piccola modifica alla precedente stesura dell’emendamento: i componenti del nuovo comitato scientifico — non più quatto ma sei — sarà nominato non solo da tre ministeri (Cultura, Scuola e merito e Finanze) ma anche da quello dell’università (presieduto dalla ministra Anna Maria Bernini). Restano inalterate altre misure come la cancellazione del ruolo del direttore generale (attualmente è Monica Cipriani). Gli allievi fin dal mattino del 25 luglio avevo portato davanti a Montecitorio lo striscione apparso il 20 luglio all’ingresso della sede di via Tuscolana «La cultura non si lottizza – Il Csc non si Lega». Protestano anche i 100 autori – nei giorni scorsi, da Francesca Comencini a Ivan Cotroneo presenti per incontrare gli allievi in presidio permanente: «Come la civetta quando di giorno compare. Niente come la citazione dall’Enrico VI di Shakespeare usata da Leonardo Sciascia per aprire Il giorno della civetta potrebbe descrivere meglio il nauseante doppiogiochismo e l’opacità con la quale questo governo e i suoi esponenti hanno orchestrato, protetto e portato a goal l’emendamento contente la riforma del consiglio Csc… dopo che per dieci giorni erano stati promessi tavoli di incontro e trattativa con i 100 Autori, dopo che era stato richiesto ai 100Autori l’invio di email per fissare appuntamenti che gli esponenti di questo governo non avevano in realtà nessuna intenzione di concedere… Su queste modalità 100Autori non sarà disponibile ad alcuna collaborazione e confronto con il governo, che troverà invece in noi dei leali e sempre presenti avversari».
E non si fanno attendere le reazioni politiche. «Giù le mani dalla cultura», dice Elly Schlein, segretaria del Pd, in una conferenza stampa a Montecitorio per denunciare «la forzatura» operata dalla maggioranza. «Siamo al fianco della protesta degli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia per una battaglia fatta per le generazioni future, il diritto a luoghi di cultura liberi e indipendenti di fronte all’ulteriore tentativo di commissariamento dopo quello di Inps e Inail, e dell’informazione pubblica. Questa non è solo sete di potere e di posti ma un disegno di controllo dei luoghi di produzione dell’immaginario che non possiamo accettare: il messaggio sia ‘giù le mani dal cinema e dai luoghi della cultura. Chiediamo al governo di ripensarci sono ancora in tempo», ha detto Schlein che insieme ad Arturo Scotto e Simona Bonafè ha illustrato i termini del provvedimento. «Si commissaria e si decapitano i vertici perché non hanno lo stesso orientamento politico di chi sta al potere, una cosa mai vista prima del 1945. Si parte dalle fondamentali agenzie culturali del Paese. Noi abbiamo fatto la nostra parte in commissione e provato a convincere il governo a ritirare l’emendamento e aprire un tavolo di confronto con il ministro Sangiuliano che ci è stato negato. Sangiuliano ha molta ‘fame’ in questa fase, infatti tutti i dipartimenti sono finiti sotto la guida del ministero. Ci appelliamo per una modifica a difesa dell’autonomia e della libertà della cultura italiana. Si vuole occupare politicamente il Csc, basta guardate la nomina del comitato scientifico». E protesta anche il leader dei stelle Antonio Conte . «Una cosa è limitarsi a designare i vertici del Centro, altra è progettare una minuziosa lottizzazione della politica estesa anche al comitato scientifico, con chirurgica ripartizione dei posti tra le varie forze di maggioranza. Niente da fare. Sono andati avanti per la loro strada, senza neppure presentare un progetto organico di riforma, ma semplicemente infilando in piena estate un emendamento nel Decreto Giubileo. Non si compromette l’autonomia e l’indipendenza di una istituzione culturale così strategica e rilevante anche sul piano internazionale, senza neanche ascoltare la protesta degli studenti in presidio da giorni. Il Governo Meloni oggi volta le spalle alle istanze dei giovani, degli studenti, agli appelli del mondo del cinema e della cultura. Noi rimarremo a fianco di questi studenti come in questi giorni, per ascoltarli e portare le loro istanze in Parlamento. Non lasciamo spegnere i riflettori».
«Nessuna lottizzazione ma vera valorizzazione del merito: ricordo che la precedente governance venne indicata dal ministro Franceschini. Dovremo revisionare i costi per gli studenti e vagliare i costi di gestione, garantendo un Centro sperimentale che possa formare professionalità competitive per l’audiovisivo nazionale, incentivando anche nelle scuole l’interesse per il cinema» sostiene il presidente della commissione Cultura della Camera e co-firmatario dell’emendamento al Dl Pa-bis, Federico Mollicone. «Bene l’approvazione dell’emendamento da parte delle commissioni Lavoro e Affari Costituzionali sulla trasformazione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Il Parlamento, che è sempre sovrano, ha ampliato l’organismo di amministrazione, colmando l’omissione fino ad oggi incomprensibile dell’Università e dell’Istruzione, ampliando anche le finalità del Centro fino all’interazione con i nuovi settori e le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale».
Replica l’ex ministro della cultura Enrico Franceschini: «Leggo che la Lega per giustificare il vergognoso emendamento che fa decadere il cda del Ccs, parla di lottizzazione fatta da me. Ecco i due Cda che ho nominato io, rispettando e non modificando le norme vigenti. Tutti possono valutare se i nomi fossero o meno garanzia di autorevolezza e indipendenza. Cda 2017: Felice Laudadio Presidente; Nicola Giuliano, poi Giancarlo Giannini; Aldo Grasso poi Roberto Andò; Carlo Verdone. Cda 2021: Marta Donzelli Presidente; Cristiana Capotondi, Guendalina Ponti, Andrea Purgatori
». Un cda che avrebbe dovuto rimanere in carica fino al 2025. Per la cronaca a Andrea Purgatori, scomparso lo scorso 19 luglio, sarà dedicata la serata di sabato 29 della rassegna Effetto notte, con la proiezione del film Muro di gomma di Marco Risi da lui sceneggiato.
25 luglio 2023 (modifica il 25 luglio 2023 | 17:05)
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