Chiudere la partita dei giudici costituzionali di nomina parlamentare. Un filo aperto fra Palazzo Chigi e Quirinale. 

È costante da tempo il pressing del Colle affinché finalmente il Parlamento elegga i suoi quattro componenti, senza i quali la Consulta non può riunire il plenum. 
A poche ore dell’ennesima votazione l’accordo non pare lontano, anche se nessuno si sbilancia ancora. 

La vigilia della nuova votazione del Parlamento in seduta comune è segnata da confronti fra i leader del centrodestra e contatti fitti fra maggioranza e opposizione, con Giorgia Meloni che avrebbe parlato direttamente con la leader democratica Elly Schlein. L’intesa probabilmente non è mai stata così vicina. I parlamentari sono convocati dai rispettivi gruppi, ma ancora senza indicazione di voto: scheda bianca o i quattro nomi su cui si starebbe convergendo. Sono Francesco Saverio Marini in quota FdI, Gennaro Terracciano proposto da FI, Massimo Luciani indicato dal Pd, e Maria Alessandra Sandulli come nome bipartisan. 

Camera dei Deputati, il Parlamento torna a riunirsi in seduta comune per provare ad eleggere i 4 giudici mancanti (LaPresse)

Molti si aspettano il via libera definitivo da Palazzo Chigi. Ma si registra ancora qualche segnale di impasse, con responsabilità scaricate anche fra alleati. 
In un clima non proprio disteso, nella maggioranza c’è chi le attribuisce a Fi e chi invece alla Lega. Il partito di Matteo Salvini “avrebbe posto problemi su più di un nome”, sostiene una fonte vicina al dossier. La Lega, dicono invece fonti del partito, “è determinata a trovare una intesa, come sempre, senza rigidità o veti”. Ai piani alti del governo è considerata una partita da archiviare il prima possibile. 

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