Dovevano restare in orbita 8 giorni, torneranno tra 8 mesi.
I due astronauti statunitensi Butch Wilmore e Suni Williams, arrivati lo scorso 5 giugno sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) a bordo della navetta Starliner di Boeing al suo primo volo di test con equipaggio, ma rimasti bloccati per problemi tecnici, “torneranno il prossimo febbraio con la Crew-9” della concorrente SpaceX, secondo quanto reso noto dalla Nasa stessa.
“Dopo un’ampia revisione da parte di esperti dell’agenzia, il Boeing Crew Flight Test della Nasa tornerà con uno Starliner senza equipaggio. Gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams dovrebbero tornare sulla Terra la prossima primavera a bordo della missione SpaceX Crew-9 della Nasa”. Questo l’annuncio dell’agenzia spaziale americana in un messaggio sui social network.
“La decisione di lasciare Butch Wilmore e Suni Williams sulla Stazione Spaziale Internazionale e riportare a casa Starliner senza equipaggio è il frutto del nostro impegno alla sicurezza“, ha detto il capo dell’agenzia spaziale americana Bill Nelson, precisando che Boeing ha “lavorato duramente con la Nasa per ottenere i dati necessari per prendere questa decisione. Vogliamo capire le cause alla radice e come migliorare il design in modo che Starliner possa giocare un ruolo importante nell’assicurare l’accesso all’Iss”. La decisione della Nasa – spiega ancora Nelson – tiene conto degli errori del passato e mostra l’impegno a non ripeterli. “Abbiamo già perso due shuttle”, ricorda il capo dell’agenzia spaziale americana.
I problemi tecnici
La Starliner era stata lanciata il 5 giugno nonostante fosse già nota una perdita di elio nel sistema di propulsione, che aveva fatto saltare un tentativo di lancio a maggio. La perdita era stata poi isolata e ritenuta sufficientemente piccola da non preoccupare. Ma durante il rendez-vous di giugno con la Stazione Spaziale Internazionale si sono verificate altre quattro perdite e cinque propulsori hanno avuto un calo di spinta. È comunque riuscita ad attraccare alla Iss, ma dopo 2 mesi di test e analisi la Nasa ha deciso il rientro automatico sulla Terra già dal 6 settembre, lasciando però l’equipaggio nel laboratorio orbitante.
Cos’è la Starliner
Nel 2014 la Nasa ha assegnato a Boeing e SpaceX due contratti dal valore, rispettivamente, di 4,2 e 2,6 miliardi di dollari per la costruzione di veicoli capaci di assicurare l’avvicendamento di astronauti e merci sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo il ritiro del programma Space Shuttle.
Mentre Boeing con il suo progetto Starliner ha subito diverse battute d’arresto nel tempo, con problemi tecnici che hanno fatto slittare alcuni lanci e sforare il budget, SpaceX dal 2020 trasporta regolarmente gli astronauti sulla Iss. A giugno finalmente anche Boeing è riuscita a portare gli astronauti sulla stazione orbitante, ma i guasti riscontrati hanno impedito che la missione si concludesse con il previsto rientro di Wilmore e Williams.