gli italiani spenderanno di più, ma dietro c’è lo spettro dell’inflazione

Su carta, più capacità di spesa grazie a tredicesime un po’ più pesanti e tassi di occupazione migliori: eppure, nella realtà dei fatti, quei 500 milioni di euro in più che gli italiani avranno a disposizione per il cenone rispetto a quello del 2024, saranno inghiottiti per la maggior parte dall’inflazione. 

I dati arrivano dall’analisi del Centro Studi Confcooperative che evidenzia una realtà più complessa dietro alle stime di spesa la cui impennata è determinata prevalentemente dall’aumento generalizzato dei prezzi, dalla crescita delle retribuzioni lorde e dal numero record di occupati registrato nel 2025.  

E sebbene le tredicesime siano cresciute da 51,3 a 52,5 miliardi di euro, tuttavia, la capacità di spesa reale delle famiglie viene significativamente erosa dall’inflazione. Si allarga inoltre la forbice tra chi mantiene capacità di spesa e chi invece affronta difficoltà crescenti sui beni di prima necessità. Il ceto medio appare indebolito, mentre l’esercito dei poveri, tra assoluti e relativi, raggiunge quota 10 milioni di persone

Natale, pranzo, cena, tavola di natale, feste (Pixabay)

Mentre i cenoni vedranno riunite mediamente10 persone, con menu che celebreranno le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy con 60 milioni di tappi di spumante e prosecco italiano pronti per i brindisi. 

La tradizione domina le scelte gastronomiche: vongole e frutti di mare per i primi piatti (310 milioni di euro, con impatti significativi legati alla devastazione del granchio blu); pesce per i secondi (625 milioni); carne, salumi e uova (530 milioni); vini, spumanti e prosecchi (485 milioni); frutta, verdura e ortaggi (450 milioni); pasta, pane, farina e olio (305 milioni). Immancabile il tagliere di formaggi freschi e stagionati (235milioni), seguito dal carrello dei dolci dominato da panettone, pandoro e specialità regionali (530 milioni).   

Un italiano su tre partirà durante le festività: sono 19 milioni gli italiani con la valigia pronta e le destinazioni privilegiate restano quelle italiane: montagne, città dei mercatini natalizi, centri storici illuminati a festa, città d’arte e località termali. Per chi cerca soluzioni economicamente accessibili, vincono le case di amici e parenti.    

Al crescere della disponibilità economica gli italiani opteranno per mete esotiche o per le grandi capitali europee e nordamericane, confermando ancora una volta la netta stratificazione nelle capacità di spesa.

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