Un cucciolo di ippopotamo pigmeo, nato allo Zoo di Berlino all’inizio di giugno e battezzato “Toni”, è stato presentato per la prima volta al pubblico.
“È una delle cose più dolci che si possano immaginare, sembra una grande patata nera con quattro zampette”, ha commentato entusiasta il direttore dello zoo Andreas Knieriem, aggiungendo: “Anche io che faccio questo lavoro da decenni, e sono un veterano del campo, non posso fare a meno di emozionarmi davanti a un ippopotamo pigmeo”.
I visitatori dello zoo si affacciano alla recinzione per dare un’occhiata al cucciolo, ma ci vuole un po’ di pazienza, perché mamma e figlio si immergono spesso nell’acqua. “Assolutamente adorabile”, riassume con convinzione la piccola Matilda, e suo padre aggiunge: “È fantastico, anche se si vede poco, ma questo accade con molti animali, perché si immerge continuamente, ma l’abbiamo già visto diverse volte ed è davvero carino”.
Lo zoo aveva lanciato un sondaggio pubblico per trovare un nome adatto al cucciolo. “Ha già una grande schiera di fan sparsi in tutto il mondo”, ha detto Knieriem. “Abbiamo ricevuto oltre 20.000 proposte”.
Mercoledì è stato finalmente annunciato il nome: si chiamerà Toni, in onore del suo celebre padrino calciatore Antonio Rüdiger. Entrambi, infatti, sono nati a Berlino, con radici in Sierra Leone, in Africa. Secondo quanto riferito dal direttore dello zoo il difensore, che attualmente gioca nel Real Madrid, è felice di “poter forse dare un contributo alla conservazione della natura e alla protezione delle specie.”
La popolazione selvatica di ippopotami pigmei è infatti fortemente minacciata. “Si trova solo in piccole popolazioni residue in Africa occidentale, con circa 2.500 individui rimasti nelle foreste pluviali dell’Africa occidentale, che stanno scomparendo sempre più rapidamente a causa dell’aumento della popolazione e della riduzione dell’habitat disponibile”, spiega Florian Sicks, curatore dei mammiferi allo Zoo di Berlino.
“Quindi, anche se oggi è un giorno di gioia per la nascita di questo piccolo ippopotamo pigmeo, c’è ancora molto da fare per garantire la sopravvivenza di questa specie a lungo termine”.