Un tribunale britannico ha condannato due uomini per il furto del celebre ‘water d’oro’ dell’artista italiano Maurizio Cattelan, rubato nel 2019 dalla dimora-museo inglese di Blenheim Palace, storico edificio nella Valle del Tamigi, noto fra l’altro come luogo di nascita di Winston Churchill, in cui era esposto. 

Si tratta di Michael Jones, 39 anni, e di Frederick Doe, 36, mentre un terzo componente della banda, il 40enne James Sheen, si era già dichiarato colpevole davanti alla Oxford Crown Court. L’imputato Bora Guccuk, 41 anni, è stato invece scagionato dall’accusa di ricettazione. 

La sentenza con la pena per Doe verrà pronunciata il 19 maggio, mentre non è stata ancora fissata una data per quelle di Jones e Sheen. 

 

Il video del furto nel 2019

Martedì 25 febbraio sono state diffuse le immagini del furto avvenuto all’alba del 14 settembre 2019. Secondo la ricostruzione della dinamica del furto, il wc, del peso di 98 chilogrammi, sarebbe stato rimosso in meno di 5 minuti. Il water, perfettamente funzionante in oro a 18 carati, era assicurato per 6 milioni di dollari e non è mai stato ritrovato.

Il water da 5 milioni di euro

L’opera di Cattelan – realizzata in oro massiccio da 18 carati, come altre copie identiche in giro per il mondo, e ribattezzata provocatoriamente ‘America’ – aveva un valore stimato in 5 milioni di euro

Nonostante il valore, il preziosissimo vaso da bagno è stato normalmente utilizzato come una normale toilette fino al furto e quindi alla sua scomparsa. I visitatori della mostra potevano prenotare un appuntamento di tre minuti per usarla come parte della performance artistica.

Dopo il furto, Cattelan, noto per le sue opere provocatorie, aveva detto al “New York Times”: “Voglio essere positivo e pensare che il furto sia una sorta di azione ispirata a Robin Hood. Vorrei che fosse stato uno scherzo. E invece questa storia è mortalmente seria, anche se un po’ surreale visto che l’oggetto del furto era un water”.

Il water d’oro 18 carati firmato dall’artista italiano Maurizio Cattelan, esposto al Blenheim Palace, L’opera rubata intitolata “America” era stata già esposta al museo Guggenheim di New York, nel 2016, e poi offerta provocatoriamente in prestito al presidente Donald Trump, che per arredare la Casa Bianca aveva chiesto un Van Gogh. (Getty)

La prima esposizione ai bagni del Guggenheim New York

Annunciata all’epoca come una nuova provocazione di Maurizio Cattelan, il water d’oro massiccio fu ‘esposto’ per la prima volta, nel settembre del 2016, nei bagni del Guggenheim Museum di New York. L’artista era tornato ad esporre dopo cinque anni. 

I fortunati visitatori del celebre museo di arte contemporanea poterono ammirare – e volendo anche utilizzare – “America”, il wc d’oro, collocato in uno dei bagni unisex dell’edificio.

"America", il wc rivestito in oro massiccio 18 carati, collocato in uno dei bagni unisex al Guggenheim di New York, nel 2016.

“America”, il wc rivestito in oro massiccio 18 carati, collocato in uno dei bagni unisex al Guggenheim di New York, nel 2016. (Ansa)

La dinamica: “Il furto in 5 minuti”

L’incursione, che ha incluso lo smontaggio del water funzionante in oro a 18 carati del peso di 103 kg, intitolato “America”, richiese all’epoca del furto solo cinque minuti, come è stato ricostruito durante il processo dal procuratore Julian Christopher, che in aula ha mostrato anche un video per illustrare la dinamica dei fatti. 

Assicurato per 4,8 milioni di sterline, il water fu installato nelle toilette delle guide nel castello del XVIII secolo e casa di famiglia di Churchill ed era perfettamente funzionante.

Jones avrebbe visitato Blenheim Palace due volte, una prima che la toilette d”oro fosse esposta e un’altra dopo che era stata installata. Durante la prima visita, Jones fotografò dall’interno dell’edificio la finestra che i ladri hanno poi usato per entrare nel palazzo. Nella seconda, il giorno prima dell’incursione, scattò foto della toilette, della serratura della porta e altre immagini della stessa finestra dall’esterno.        

Intorno alle 5 del mattino del 14 settembre 2019, Sheen e i complici hanno guidato due veicoli rubati per entrare nel parco del palazzo. Come ripreso dalle telecamere a circuito chiuso, i banditi hanno usato mazze e piedi di porco per entrare nel palazzo e rimuovere la  toilette. L’hanno poi caricata sul retro di uno dei veicoli prima di fuggire. Nei giorni successivi al furto, Sheen ha contattato Doe per vendere l’oro utilizzando messaggi in codice. I due hanno discusso di un pagamento di 26.500 sterline per ogni chilogrammo di oro rubato. Il wc non è ancora stato recuperato.        

“Si è trattato di un’incursione audace, pianificata ed eseguita con cura, ma i responsabili non sono stati abbastanza prudenti, lasciando una scia di prove sotto forma di materiale forense, filmati delle telecamere a circuito chiuso e dati telefonici”, ha dichiarato Shan Saunders del Crown Prosecution Service. “È stato un caso complesso da perseguire, che ha comportato un’indagine a livello nazionale con molte linee di indagine per identificare coloro che sono stati successivamente accusati in relazione al furto”. E ha aggiunto: “Anche se l’oro non è mai stato recuperato – senza dubbio è stato smembrato o fuso e venduto subito dopo il furto – siamo fiduciosi che questo procedimento abbia contribuito a smantellare una rete più ampia di criminalità e riciclaggio di denaro”.

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