Emergono dettagli inquietanti sull’incidente che venerdì pomeriggio ha sconvolto la comunità adriese. Alla guida dell’auto che ha travolto madre e figlio in via Emanuele Filiberto c’era un uomo che non aveva con sé la patente e che stava guidando un veicolo privo di assicurazione. Sono i primi riscontri dell’indagine avviata dalla procura di Rovigo, mentre la polizia locale ha posto sotto sequestro il mezzo e prosegue con gli accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica.

L’impatto, avvenuto nel tratto trafficato della regionale Adria-Rovigo, è stato violentissimo. La vettura ha colpito la bicicletta da dietro, sbalzando a terra la mamma e il suo bambino di appena sette anni, seduto sul seggiolino. La situazione del piccolo è apparsa subito gravissima: privo di conoscenza, è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale di Padova, dove si trova ricoverato in prognosi riservata. La madre, ferita ma non in modo grave, è stata invece portata all’ospedale di Rovigo.

Un dramma che si abbatte su una famiglia già segnata dal dolore: solo pochi mesi fa avevano perso il padre e marito. Un contesto che rende ancora più fragile e dolorosa la vicenda. Il sindaco di Adria ha espresso vicinanza alla donna, mantenendo contatti diretti con lei, e ha rilanciato l’urgenza di affrontare il nodo della sicurezza stradale. Via Emanuele Filiberto, dove si è verificato l’incidente, è da tempo considerata una delle arterie più pericolose della città, con un traffico intenso e criticità già segnalate più volte dai residenti.

Un episodio che riporta drammaticamente all’attenzione pubblica il tema delle regole e del rispetto del codice della strada, ma anche quello delle infrastrutture e della prevenzione, per evitare che altre famiglie debbano vivere tragedie simili.

Abbiamo intervistato Massimo Barbujani, sindaco di Adria

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