Corsa contro il tempo a Volos per liberare il porto inondato da migliaia di pesci morti. Le carcasse galleggianti hanno creato una coltre argentea e un fetore che ha allarmato residenti, albergatori e ristoratori nel quartiere della popolare destinazione turistica.
All’origine del fenomeno le inondazioni innescate l’anno scorso in Tessaglia dalle tempeste Elias e Daniel.
Daniel in particolare, la peggiore tempesta mai registrata nel Paese ellenico, ha inondato oltre 14.000 ettari di terreno vicino al lago Karla, spazzando via case, coltivazioni, sistemi di irrigazione e canali di controllo delle piene.
Le violente precipitazioni hanno riempito il bacino – prosciugato nel 1962 per combattere la malaria e conquistare terra all’agricoltura e poi ripristinato nel 2018 – gonfiandolo fino a tre volte le sue dimensioni normali.
Da allora le acque del lago si sono ritirate drasticamente, spingendo i pesci d’acqua dolce verso il porto di Volos che sfocia nel Golfo Pagaseo e nel Mar Egeo, dove, entrando in contatto con l’acqua salata del mare, non possono sopravvivere. Secondo gli esperti per evitare quanto accaduto le autorità avrebbero dovuto installare una rete alla foce del fiume.
Stelios Limnios, 68 anni, consigliere comunale e membro dell’associazione ecologista “Iniziativa Ambientale di Magnesia”, ha detto che i pesci morti coprivano chilometri e ha espresso preoccupazione per la potenziale diffusione di agenti patogeni che potrebbero minacciare i mammiferi marini del Golfo, compresi delfini e tartarughe: “Il Golfo di Pagaseo non può diventare la discarica della Tessaglia”.
Solo nella giornata di martedì sono state rimosse 57 tonnellate di pesce morto e altre 40 nelle ultime 24 ore. Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta per studiare la qualità dell’acqua e i livelli microbici nell’estuario del lago Karla, nonché il potenziale inquinamento del golfo.
Negli ultimi anni in Grecia si è registrato un aumento di tempeste intense e alluvioni che, secondo gli scienziati, sono il risultato dei cambiamenti climatici.