Interpellato fuori dalla Camera sullo scontro con Beppe Grillo, il presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte preferisce non entrare nel merito. “Sul movimento – dice – rispondo a qualsiasi domanda che riguardi i 22mila contributi pervenuti per l’Assemblea costituente”.
Insomma, nella guerra aperta con il garante, l’ex premier tira dritto e torna a difendere il processo costituente. Proprio mentre sul sito del M5s si tirano le fila del confronto online e si dà il via al voto degli iscritti, chiamati a scegliere dodici tra venti temi che saranno poi discussi nella seconda fase della costituente. Tra quelli più sentiti dalla base, peraltro, ci sono sono proprio quelli che riguardano l’organizzazione del movimento: “Risulta prioritario – si legge nel lungo documento a disposizione degli attivisti – verificare se vadano modificati alcuni ruoli e funzioni, in particolare quelli del presidente e del garante dei valori, i loro ambiti di intervento e la durata del loro mandato”.
Giuseppe Conte alla Festa dell’Anpi a Bologna, 01 luglio 2024 (Ansa)
Il presidente Conte aveva già messo in discussione il suo ruolo all’indomani delle elezioni europee. Ora, però, è chiaro che sui tavoli di confronto del Movimento potrebbe arrivare anche la figura del garante ricoperta da Grillo. E con questa almeno altre due questioni: il cambio di nome e simbolo e l’eventuale revisione del limite dei due mandati.
Tutti i punti, insomma, su cui il fondatore M5s sta facendo muro da mesi. Non solo con post e lettere, ma anche con una diffida inviata a Conte, nel quale sanciva che nessuna discussione potesse riguardare i valori fondativi. Tra i corridoi di Montecitorio, si fa sempre più largo l’ipotesi che Grillo possa procedere per vie legali pur di delegittimare l’Assemblea costituente.
Beppe Grillo (Getty)
Qualcuno, al tempo stesso, è convinto che il garante non voglia rinunciare alla battaglia politica. Con l’obiettivo di portare gli iscritti a scegliere: lui e il M5s delle origini oppure il presidente e il suo movimento “nuovo”.
In una sfida all’ultimo voto, che appare sempre più come un referendum che ha solo due opzioni sulla scheda: Giuseppe Conte o Beppe Grillo. Con il rischio, per alcuni ancora molto alto, che l’epilogo dello scontro possa portare a una scissione. Intanto, a chi in transatlantico paragona Daniele de Rossi a Grillo, citando le dinamiche interne alla squadra del cuore di Conte, il presidente risponde: “perché, la Roma ha un garante?” Il voto finale degli iscritti, peraltro, è ancora di là da venire. E c’è chi teme che eventuali azioni legali finiscano per inceppare la macchina della costituente. Già ritardata dal lavoro sui contributi arrivati dalla base m5s, e non solo. Perché più di 2 mila interventi sono arrivati dai non iscritti, ai quali il movimento apre le consultazioni.
A chi in transatlantico paragona Daniele de Rossi a Grillo, citando le dinamiche interne alla squadra del cuore di Conte, il presidente risponde: “Perché, la Roma ha un garante?”
Ora, attivisti e no, elettori e simpatizzanti, dovranno scegliere i dodici temi da portare nei tavoli di lavoro. Dove siederanno 300 iscritti e 30 non iscritti, selezionati a sorte.
Qui si elaboreranno le proposte concrete da porre al centro del confronto deliberativo, e quindi nell’assemblea finale. A dover superare la fase dei gironi, allora, insieme a ruoli apicali, nome, simbolo e limite dei mandati, ci sono diverse questioni nevralgiche per il movimento. A partire dal “posizionamento nell’arco parlamentare”: con un bivio tra “autonomia” e “alleanze”. Nella casella ‘revisione dello statuto’ anche le modalità di finanziamento, il ruolo dei gruppi territoriali, il rinnovamento delle forme di democrazia diretta, l’opportunità di creare una scuola di formazione politica e la necessità di dotare il movimento di un documento programmatico. Tra i venti temi, poi, alcune battaglie centrali come quelle su sanità, scuola e transizione ecologica. E quella sulla pace, con interventi che chiedono il ‘no’ netto all’invio di armi in Ucraina. Ma anche la chiusura delle basi americane nello stivale e la discussione del ruolo della Nato e dell’Italia al suo interno.
Una manifestazione del Movimento a Roma (@web)