È durato un’ora e mezza, in tribunale a Trento, l’interrogatorio di garanzia per Bojan Panic, il giovane che, a Mezzolombardo, ha ucciso a coltellate il padre violento per difendere la madre Milka. Panic è stato “assolutamente collaborativo“, nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip, Gianmarco Giua, che si è riservato di decidere sulla convalida del fermo.
Soddisfatta l’avvocata del giovane, Veronica Manca: “Bojan ha risposto a tutte le domande approfondendo ulteriormente rispetto a quanto aveva già dichiarato – ha detto – Il mio assistito resta sotto choc e servirà tempo perché riesca a comprendere appieno quanto avvenuto, quindi saranno fondamentali il supporto psicologico e la tutela per consentirgli di riprendere una quotidianità che lo lasci tranquillo rispetto all’impatto mediatico e alla vicenda giudiziaria”.
Il ragazzo non è sottoposto a misure cautelari: è incensurato, non c’è pericolo di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove e la versione dei fatti che ha raccontato coincide con quella dei testimoni ascoltati dalla Pm Patrizia Foiera e dai Carabinieri.
L’avvocata Manca ha precisato: “Siamo assolutamente a disposizione per chiarimenti e precisazioni. Le domande sono state approfondite e hanno scandagliato tutto quello che è successo, da quella sera fino ai giorni immediatamente precedenti, al percorso di vita. Uno degli obiettivo è farlo tornare a studiare, ma questa è una sua scelta personale e stiamo valutando anche con la famiglia“.