Meno 2,5%, -5% nella settimana: è un bilancio pesante quello della borsa di Milano. Non è sola nei ribassi: scendono del 2% sia l’indice paneuropeo Eurostoxx 600 che, negli Stati Uniti, l’S&P500. Ancora peggio il Nasdaq dei titoli tecnologici, -3%. Negli Stati Uniti oggi è arrivato un dato molto inferiore alle attese sui nuovi posti di lavoro creati a luglio: 114mila contro i 179mila di giugno. Si sommano alla frenata della manifattura registrata ieri dall’indice Ism. Questo rafforza le probabilità di un taglio dei tassi della Fed a settembre: secondo le proiezioni del FedWatch Tool del Cme Group, c’è una probabilità del 63% che il taglio sia di 50 punti base e del 38% che sia di 25 punti. In passato questa prospettiva avrebbe penalizzato solo le banche, oggi infatti in netto ribasso, sia negli Stati Uniti che in Europa. Oggi invece questi dati sembrano preoccupare gli investitori anche riguardo agli altri settori. Di certo tra i comparti più penalizzati oggi c’è la tecnologia: Intel scende del 28%, dopo utili e ricavi inferiori alle attese e dopo aver comunicato che taglierà i dipendenti del 15%. Tonfo anche di Amazon, -11,8% dopo i conti. I ricavi sono cresciuti del 10% ma le previsioni sul terzo trimestre sono state giudicate deludenti. A Piazza Affari i cali maggiori sono per StMicroelectronics, -5,48%, seguita da titoli finanziari e bancari: Azimut -5,41%, Banca Mps -5,26%, Unicredit -4,72%. Tra i pochi titoli in rialzo Snam, +2,06%, Terna +1,86%, Italgas +1,64%.
I dati deludenti dal lavoro Usa affossano le borse
Di Sala Notizie2 min di lettura
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