“Prima di commentare sui dazi sarebbe opportuno prima vedere se ci sono, e verso cosa si muovono. Perché un conto è parlarne e un conto è applicarli in realtà”. Lo ha detto il ministro delle politiche europee Tommaso Foti intervenendo al convegno “Ambiente ed energia: contro le eco-follie per un futuro realmente sostenibile” al Senato. “Bisogna notare – ha proseguito – che una parte significativa dell’industria europea vede impegnato anche del capitale statunitense. Lo dico come dato di cronaca che forse potrebbe far pensare a una soluzione più pacifica. Occorre trattare”.
Così la segretaria del Pd Elly Schlein: “Tra essere i primi della classe o quelli con la relazione più amicale ed essere funzionali a un disegno di disgregazione dell’Europa, il passo è breve – ha detto riferendosi alla premier -. Se si vuole fare l’interesse dell’Italia oggi più che mai bisognerebbe puntare all’unità europea”.
L’eventuale risposta Ue a dazi americani dovrebbe essere approvata a maggioranza qualificata dei rappresentanti degli Stati membri e quindi opporsi da una parte farebbe sorgere un problema reputazionale; dall’altra rischierebbe di essere comunque inutile, perchè per bloccare le decisioni occorrerebbe una minoranza di blocco, cioè sostanzialmente due Stati grandi e alcuni piccoli (che complessivamente raggiungano il 35% della popolazione e il 45% degli Stati membri).