I primi migranti climatici lasciano Tuvalu per una nuova vita in Australia

I primi migranti climatici a lasciare la remota nazione insulare di Tuvalu nel Pacifico sono arrivati in Australia, sperando di mantenere i legami con la loro isola natale che sta affondando. Più di un terzo degli 11.000 abitanti di Tuvalu ha richiesto un visto climatico per migrare in Australia, in base a un accordo stipulato tra i due paesi due anni fa. Tra gli isolani selezionati nella prima tornata di migranti climatici figurano la prima donna conducente di carrelli elevatori di Tuvalu, una dentista e un pastore impegnato a preservare la vita spirituale della comunità a migliaia di chilometri da casa, hanno riferito funzionari del governo australiano. 

Tuvalu, uno dei paesi più a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare, è un gruppo di atolli bassi sparsi nel Pacifico tra l’Australia e le Hawaii. 

Entro il 2050, gli scienziati della NASA prevedono che le maree quotidiane sommergeranno metà dell’atollo di Funafuti, dove vive il 60% dei residenti di Tuvalu, dove gli abitanti si aggrappano a una striscia di terra larga appena 20 metri. La previsione ipotizza un innalzamento del livello del mare di un metro, mentre nel caso peggiore, il doppio, il 90% dell’atollo principale del paese finirebbe sott’acqua.

Masina Matolu è dentista, la vediamo nel suo studio. “Ero davvero entusiasta di andare lì (in Australia) per aiutare le persone, per servire, per alleviare la sofferenza e il dolore”.

“Posso sempre portare tutto ciò che imparo di nuovo dall’Australia nel mio paese d’origine, solo per dare una mano” dice. “Anche se verrò, se progetto di venire in futuro per prendere un congedo o una pausa, verrò semplicemente a fare volontariato qui, solo per offrire il mio aiuto”.

Il pastore religioso Manipua Puafolau ribadisce: “Per le persone che emigrano in Australia, non si tratta solo di benessere fisico ed economico, ma anche di ricerca di una guida spirituale”.

Kitai Haulapi fa di mestiere il conducente di carrelli elevatori, anche lui è tra i primi a partire per l’Australia: “Quando ho saputo di questa opportunità mi sono sentito felice ed emozionato, perché mi ha fatto pensare al futuro e al nuovo percorso che avrebbe potuto creare per la mia vita in Australia, migliorando il mio futuro”.

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