«Il buono, il brutto, il cattivo» in tv: lo scheletro (vero) sul set, l’avvelenamento di Tuco e gli altri 8 segreti del film

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«Vado, l’ammazzo e torno» è una delle frasi entrate nel mito tratte da «Il buono, il brutto, il cattivo» (1966). Questo western, firmato Sergio Leone, completa la cosiddetta «trilogia del dollaro» (che comprende anche «Per un pugno di dollari» e «Per qualche dollaro in più») ed è tra i più celebri della storia del cinema. Anche in questo caso ritorna il cosiddetto «uomo senza nome» (qui identificato come Joe) interpretato da Clint Eastwood, affiancato da Tuco Ramirez alias «il brutto» (Eli Wallach) e Sentenza «il cattivo» (Lee Van Cleef). Come raccontato dallo sceneggiatore storico di Leone, Luciano Vincenzoni, il film – che il Nove trasmette alle 21.25- avrebbe potuto avere un sequel ambientato circa 20 anni dopo. Il progetto però non andò mai in porto perché Leone – non volendo girare un altro western – non diede il permesso di utilizzare il titolo e i personaggi. E questa non è l’unica curiosità legata a «Il buono, il brutto, il cattivo».

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