La tensione tra l’amministrazione comunale di Roma e le sacche di illegalità nella periferia ha raggiunto un nuovo picco con le gravissime minacce rivolte al sindaco Roberto Gualtieri e alla sua famiglia tramite i social media. L’intimidazione, che includeva un’immagine di un’arma, è giunta come ritorsione per la recente demolizione di due villette abusive a Rocca Cencia, roccaforte del clan sinti Hilicic.

Il messaggio, pubblicato da Silvio Hilicic (noto come “Silvietto” e identificato come residente in una delle case abbattute), ha fatto rapidamente il giro del web, rivolgendosi direttamente al primo cittadino con parole di sfida e vendetta: “Questo è per te, sindaco, e per la tua famiglia. Come ha buttato giù la nostra casa, io butterò la sua. Tempo al tempo. Lo Stato non mi fa paura”. L’autore lamentava in un altro passaggio l’azione dello Stato per aver tolto “un tetto a una famiglia con otto minori.”

Le indagini in corso e il blitz interforze

Di fronte all’escalation della minaccia, le autorità hanno risposto con la massima fermezza e rapidità. È scattato un blitz interforze che ha visto in azione Carabinieri, Digos e Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Tivoli, che ha subito aperto un fascicolo.

Le indagini si concentrano sul reato di minaccia aggravata, anche se al momento non risulta un fermo. L’obiettivo principale del blitz e degli accertamenti successivi è stato quello di identificare con certezza l’utilizzatore del profilo social e localizzare l’arma raffigurata nel post. Il messaggio, accompagnato dalla foto di un uomo che impugnava un fucile mitragliatore, ha richiesto un intervento immediato per accertare se l’arma fosse vera, regolarmente detenuta o un giocattolo.

Gli investigatori stanno analizzando i dati informatici e telematici per risalire a tutti coloro che potrebbero essere coinvolti nella diffusione o nell’ideazione della minaccia. Il blitz è stato condotto nell’area di Rocca Cencia e anche a Valle Martella, dove le famiglie sgomberate dalle villette abusive avevano trovato ricollocazione, per effettuare perquisizioni finalizzate alla ricerca di elementi utili alle indagini. L’azione rapida delle forze dell’ordine dimostra la ferma volontà dello Stato di non lasciare impunita alcuna forma di intimidazione rivolta alle Istituzioni.

Solidarietà bypartisan al sindaco di Roma, Gualtieri

L’episodio ha generato una vasta e coesa ondata di solidarietà bipartisan. In prima linea si è schierata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che su X ha definito l’intimidazione “inaccettabile”. Solidarietà è arrivata anche dai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, con il leader della Lega che ha chiesto “Nessuna tolleranza per minacce e violenze” e il leader di Forza Italia che ha condannato il gesto.

Dal Partito Democratico, la segretaria Elly Schlein ha espresso la sua “vicinanza personale e di tutta la comunità del Partito Democratico” al sindaco, mentre la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo ha ribadito: “Silvio Hilic lo Stato vince.” A queste voci si sono aggiunte quelle di Angelo Valeriani (Lega), che ha parlato di un “attacco vigliacco” e di Carlo Calenda (Azione), che ha condannato “con la massima fermezza questo gesto vile,” sottolineando l’importanza che “la politica deve essere unita di fronte alla violenza.” Ulteriore supporto è giunto dalla Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli e dal gruppo di maggioranza della Città Metropolitana, i quali hanno tutti ribadito che “nessuna intimidazione può bloccare il percorso di rigenerazione che la nostra amministrazione sta mettendo in campo.”

Il sindaco, in risposta a tutte le intimidazioni, ha sempre mantenuto una posizione di fermezza, dichiarando in più occasioni di aver denunciato ogni commento e di non accettare intimidazioni da parte di nessuno, ribadendo l’intenzione di andare avanti senza sosta nella battaglia per la legalità e la rigenerazione urbana.

Una delle villette abusive del clan Hilic abbattute a Rocca Cencia (@web)

01/11/2025

Il clan Hilicic

Il clan Hilicic è un gruppo familiare di etnia Sinti che da tempo ha concentrato la sua attività illecita nell’area di Rocca Cencia, nella periferia orientale di Roma. Il loro nome è divenuto di dominio pubblico in particolare per le operazioni di edilizia abusiva che hanno caratterizzato il quartiere, dove il clan ha costruito numerose villette su terreni vincolati e non edificabili, aggirando sistematicamente le normative urbanistiche.

L’attività degli Hilicic si configura come un esempio di controllo abusivo del territorio, tipico di alcune organizzazioni criminali a base familiare operanti nella Capitale. La loro egemonia informale su questa porzione di territorio è stata recentemente messa in discussione dalle operazioni condotte dall’amministrazione comunale di Roma, volte al ripristino della legalità.

L’escalation più significativa è avvenuta a seguito delle demolizioni delle strutture abusive, come quella delle due ville che hanno scatenato la reazione violenta del clan. Un membro del gruppo, identificato come Silvio Hilicic, ha rivolto gravi minacce al Sindaco Roberto Gualtieri e alla sua famiglia tramite i social network, un gesto che ha evidenziato la rabbia e la determinazione del clan nel difendere il proprio status quo illegale. 

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