C’è una svolta nell’inchiesta sulla morte di Manuela Murgia, una ragazza cagliaritana di 16 anni trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu il 5 febbraio di 30 anni fa. L’allora fidanzato, Enrico Astero, oggi 54enne, è indagato con l’accusa è di omicidio volontario. Allora il decesso era stato archiviato dalla Procura come suicidio, ma i familiari della ragazza non hanno mai creduto a quella tesi e si sono sempre battuti per ulteriori indagini fino alla riapertura, recente, del caso. L’avviso di garanzia è stato notificato questo pomeriggio dalla Polizia al 54enne, difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras.

Ora l’indagato potrà nominare i suoi consulenti per gli accertamenti irripetibili. Dovranno essere infatti eseguite analisi genetiche e tamponature su eventuali tracce che potrebbero trovarsi sui vestiti di Manuela, recuperati nei mesi scorsi. Gli accertamenti, ha riferito l’avvocato Piras, saranno effettuati il 4 giugno. Il legale ha anche annunciato che sarà nominato un loro consulente. Intanto la Squadra mobile, coordinata da Davide Carboni, continua a lavorare sul caso che potrebbe riservare presto ulteriori sviluppi.

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