il film prodotto da Marion Cotillard sul pianeta morente- Corriere.it

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di Paolo Baldini

Dal 22 aprile al cinema «Bigger Than Us: Un mondo insieme» di Flore Vasseur

Non è retorica, ma urgenza vitale. Istinto di sopravvivenza, lungimiranza necessaria. Il mondo ha bisogno di aria nuova, più pulita e respirabile. Di nuovi spazi, più larghi, senza rifiuti tossici e obbrobri urbanistici. Liberato psicologicamente dalle scorie di chi pensa solo all’opportunità personale e ha gli occhi chiusi sul futuro prossimo venturo. Il docu-film Bigger Than Us: Un mondo insieme di Flore Vasseur, nelle sale italiane il 22, 23, 24, 25 e 26 aprile in occasione della Giornata mondiale della Terra con I Wonder Pictures, vale come un grido d’allarme, l’ennesimo, sul declino ambientale, la negazione dei diritti e l’esigenza di raddrizzare la rotta. Il documentario, prodotto dalla diva Marion Cotillard con Denis Carot e Flore Vasseur, classe 1973 di cui si ricorda il doc Meeting Snowden (2017), è stato presentato al Festival di Cannes 2021 nel concorso ufficiale. Consideratelo come un girotondo attraverso le storie e la passione di sei attivisti raggiunti e intervistati da Melati Wijsen, indonesiana diciottenne, che mobilitando migliaia di bambini e turisti ha ottenuto un decreto che vieta la vendita e la distribuzione di sacchetti di plastica, imballaggi e cannucce sull’isola. Il suo, partendo da Giacarta, è un gran tour nel disastro globale.

Con il modello Greta Thunberg in primo piano, gli interlocutori di Melati sono: 1) Mohamad al Jounde, libanese, sfuggito alla guerra in Siria, che ha costruito una scuola frequentata da 200 bambini rifugiati; 2) Memory Banda, baby pasionaria del Malawi, che ha bloccato nel suo Paese la pratica dello stupro istituzionalizzato creato dalla società patriarcale: laddove bambine e adolescenti vengono segregate con il consenso delle famiglie in una scuola per diventare brave mogli, in pratica un orrido mercato per l’iniziazione maschile; 3) il rapper Xiutezcatl Martinez, portabandiera dei nativi americani, che dalle montagne del Colorado intorno a Boulder, negli Stati Uniti, porta avanti la lotta per la giustizia ambientale; 4) Mary Finn, che da quando ha 18 anni partecipa al salvataggio dal mare dei migranti al largo delle coste di Grecia, Turchia e Libia; 5) Rene Silva, che a 11 anni ha creato in Brasile un giornale in cui condividere e denunciare le storie di malaffare delle favelas; e 6)
Winnie Tushabe, fondatrice di Yice, un’organizzazione per insegnare alle persone più povere dell’Uganda le basi della permacoltura così da sopravvivere alla distruzione delle coltivazioni compiuta con l’abuso dei pesticidi.

L’obiettivo, l’intento comune dei sette è la (rapida) ristrutturazione del Pianeta. La cinepresa di Flore Vasseur trasvola dagli sguardi disincantati ma pieni di speranza degli attivisti ai luoghi della devastazione con un uso intelligente (e aguzzo) dei droni. Le tematiche ambientali, dall’innalzamento del livello dei mari alle trivellazioni folli al riscaldamento del globo, si accompagnano a riflessioni anche dolorose sulla natura umana, trascinata a fondo dall’indifferenza, dall’opportunismo, dalla rapacità dei comportamenti. L’appello al senso civico, ecologico, morale, alla responsabilità individuale sono gli elementi grammaticali di un messaggio che, sequenza dopo sequenza, diventa come un nodo alla gola. La coscienza ribolle seguendo il cahier de doléance di Flore Vasseur. La quale elenca e approfondisce i problemi, indica le zavorre da eliminare e i muri da abbattere. Attraverso un’amara descrizione che ora mette paura ora induce a moltiplicare le forze per cambiare il corso degli eventi.

BIGGER THAN US: UN MONDO INSIEME di Flore Vasseur

(documentario, Francia, 2021, durata 85’) con Melati Wijsen
Giudizio: *** ½ su 5

Nelle sale italiane il 22, 23, 24, 25 e 26 aprile, in occasione della Giornata mondiale della Terra

18 aprile 2023 (modifica il 18 aprile 2023 | 14:26)

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