Una morte misteriosa quella di Sonila, 21 anni albanese, trovata nel 2021 senza vita dal marito nella casa alla periferia di Torino, dove vivevano entrambi con il figlioletto di due anni all’epoca; quel giorno da casa sparirono pure 17 mila euro.

Dopo quattro anni, la Procura di Torino ha indagato 16 persone tutte albanesi per reati che vanno dalla rapina al favoreggiamento dell’immigrazione; mentre per cinque sono scattate le misure cautelari. Tra di loro c’è il marito di Sonila che è albanese come lei. 

L’ipotesi è che la donna possa essere stata uccisa dal racket della prostituzione, ma non si è esclude nemmeno il suicidio oppure l’istigazione al suicidio che la Procura caldeggia. Al momento ogni ipotesi è valida.  

Le indagini della Procura hanno ricostruito che il gruppo criminale, in seguito smantellato, era attivo a Torino, tra i quartieri Barriera, Nizza e Madonna di Campagna, e coinvolgeva giovani donne, tutte albanesi, le costringeva a prostituirsi e a versare tutti i soldi al gruppo criminale; mai libere, queste ragazze, sempre sotto controllo anche tra le mura domestiche. 

La madre di Sonila ha ricordi chiari di quel periodo: il marito di mia figlia disse alle forze dell’ordine che lui quel giorno era al bar e sonila si era uccisa. Poi ritrattò, continua la mamma della vittima, e disse che era stata assassinata, perché faceva la spia alla polizia, e loro, i criminali, l’avevano scoperta, e punita. Un mistero, insomma, che ora arriverà nelle aule del Tribunale di Torino, perché sia fatta giustizia.

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