È a rischio il processo per la strage di piazza della Loggia in corso davanti alla Corte d’Assise di Brescia a carico di Roberto Zorzi, accusato di essere uno degli esecutori materiali dell’attentato neo fascista del 28 maggio 1974. Il motivo del possibile stop è legato al trasferimento del presidente della Corte d’Assise Roberto Spanó che ha scelto di andare al settore civile del tribunale di Brescia dove inizierà il nuovo incarico il prossimo 8 settembre.  

Spanó, magistrato al cui nome sono legati i principali casi di cronaca degli ultimi anni e in generale la cronaca giudiziaria bresciana fin dagli anni Novanta, ha optato per il trasferimento dopo che il Csm nei giorni scorsi ha avviato la pratica per trasferire il sostituto procuratore Roberta Panico per incompatibilità

Immagine archivio del Processo Piazza della Loggia (tgr)

La pm, in forza alla direzione distrettuale antimafia in Procura a Brescia, è infatti la moglie di Spanó e il caso di incompatibilità era stato sollevato davanti al Consiglio superiore della magistratura dalla presidente della Seconda sezione penale Cristina Amalia Ardenghi nel 2023 dopo che da 17 anni la coppia Spanó-Panico lavora nello stesso tribunale senza mai essersi incrociati in aula per un processo.   

 

Con il trasferimento al tribunale civile di Spanó decade l’incompatibilità con la moglie pm in Procura. La prima commissione del Csm ha già proposto l’archiviazione della pratica, disponendo l’applicazione di Spanó ai “processi penali- che sta presiedendo – prossimi alla decisione”.  

Mercoledì il plenum del Csm deciderà sulla definitiva chiusura del caso. Da capire cosa ne sarà del processo sulla strage di Brescia che rischia di dover ripartire da zero con il cambio di presidente. Con 22 testimoni ascoltati su 139 non può essere infatti ritenuto un procedimento “prossimo alla decisione” come inteso dal Consiglio superiore della magistratura.

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