“Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela. Ciao”.
Nell‘ultimo saluto di Sven-Goran Eriksson (in un documentario di prossima uscita, il cui trailer è stato diffuso nei giorni scorsi), l’essenza dell’allenatore e dell’uomo rimasto nei cuori di tanti e che dopo aver rivelato che gli restava solo un anno di vita, ha intrapreso un tour di addio negli stadi che più lo avevano amato.
Morto all’età di 76 anni, portato via da un cancro al pancreas era nato a Torsby, in Svezia, il 9 febbraio 1948, Eriksson ha lasciato un segno indelebile nel nostro calcio, allenando a Roma, Firenze e Genova. “Gentiluomo colto (parla cinque lingue), ottimo gestore del gruppo, glaciale solo in apparenza, è l’esempio di come un calciatore modesto (terzino destro tenace e poco più, a detta di Tord Grip, suo allenatore nel Karlskoga) possa diventare eccellente allenatore” lo racconta Fabrizio Maffei nella voce scritta per l’Enciclopedia dello Sport della Treccani.
Le reazioni del mondo del calcio e delle istituzioni per l’allenatore gentiluomo, il grande maestro del calcio, nei ricordi chi lo ha incontrato
Arianna Mihajlovic posta sua foto con Sinisa e due cuori
Una foto di Sven Goran Eriksson con Sinisa Mihajlovic ai tempi della Lazio e due cuori. Così su Instagram Arianna Mihajlovic, moglie dell’ex difensore serbo scomparso un anno e mezzo fa, ricorda Eriksson. I due insieme avevano costruito un sodalizio vincente che dalla Sampdoria si spostò alla Lazio con il trionfo dello scudetto del 2000.
Il principe William: “Gentiluomo del gioco”
“Mi dispiace apprendere della scomparsa di Sven-Goran Eriksson. L’ho incontrato diverse volte quando era allenatore dell’Inghilterra e sono sempre rimasto colpito dal suo carisma e dalla sua passione per il calcio. I miei pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici. Un vero gentiluomo del calcio”. Così, su “X”, il Principe William della famiglia reale britannica.
Simone Inzaghi: “Ti porto con me, sei stato fonte ispirazione”
“Per me rappresenta un grande dolore la scomparsa di Sven-Göran Eriksson”: è il messaggio di cordoglio del tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, per la scomparsa di Sven Goran Eriksson. “Ero giovanissimo, appena arrivato a Roma e mi ha aiutato moltissimo, è stato fondamentale nel mio percorso di crescita come calciatore e come uomo. Ammiravo la sua calma – racconta l’allenatore nerazzurro in una nota sul sito del club – la sua educazione, il grande rispetto che aveva nei confronti di tutti. Per me è stato fonte d’ispirazione. Io sono qui anche grazie a lui ed ai suoi insegnamenti. Sven è stato un grande uomo, un esempio di vita per tutti. Questi ultimi mesi affrontati con grande forza ed una voglia di vivere unica sono stati una ulteriore dimostrazione della sua grandezza: ci ha insegnato a vivere mentre stava morendo. Buon viaggio Sven e grazie di tutto, ti porterò sempre con me”.
Commosso il saluto del presidente della Lazio, Claudio Lotito in un comunicato sul sito della squadra
“Lo ricordo allo stadio Olimpico di Roma, emozionato come un bambino, in occasione del suo ritorno nella Capitale, parlammo a lungo: mi colpì la sua serenità, ci abbracciammo forte. Lo vidi incamminarsi verso il bordocampo, a passo lento effettuò il giro dello stadio. Tutto il nostro popolo laziale, al suo passaggio, gli urlò frasi di ringraziamento e di affetto, un’emozione quasi palpabile, le lacrime a solcare i volti, lui seppe rispondere agli incitamenti con la forza del suo sorriso – conclude – Mi verrebbe voglia di abbracciarlo ancora, per sussurrargli ad un orecchio che la Lazio non lo dimenticherà mai. Rivolgo commosso le condoglianze alla sua famiglia, il calcio ed il mondo hanno perso un grande uomo”.
La scomparsa di Sven-Göran Eriksson: le parole del Presidente Claudio Lotito. (www.sslazio.it/)
Zoff: “Lascia al calcio la sua classe nei comportamenti”
“Il ricordo di Eriksson è quello di un uomo piacevole sotto tutti gli aspetti, sia lavorativi che di compagnia. Mi dispiace personalmente, è una perdita come persona oltre che come tecnico”. Lo dice a LaPresse Dino Zoff ricordando il tecnico svedese. Zoff era presidente della Lazio quando il club biancoceleste ingaggiò Eriksson. Sui ricordi alla Lazio, Zoff ha aggiunto: “I ricordi che mi legano a lui alla Lazio sono tanti. Cosa lascia al calcio moderno? Lascia la classe che ha dimostrato sempre nei comportamenti”.
Meloni: “Eriksson ha lasciato un segno indelebile nel calcio”
Il lutto trascende il mondo del calcio: a ricordare Eriksson anche il premier Giorgia Meloni: “Lo scorso gennaio aveva annunciato di avere un tumore al pancreas in fase terminale, una malattia che ha affrontato con coraggio e grande umanità. Un pensiero di vicinanza ai suoi familiari e ai suoi cari. Riposa in pace”.
Il calcio in lutto
“L’As Roma piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson. Ha guidato i giallorossi dal 1984 al 1987 conquistando una Coppa Italia. Il nostro pensiero va ai suoi familiari in questo momento di dolore” è quanto scrive su Facebook la Roma.
Mentre sul sito della Sampdoria si legge: “La prima parola che ci viene in mente quando pensiamo a lui è dignità. Dignità sportiva, per la classe e il rispetto evidenziati in ogni occasione in oltre quarant’anni di carriera da allenatore. Dignità umana, per aver affrontato con coraggio e compostezza un avversario bastardo come il cancro che l’ha portato via a 76 anni”. “Sven – prosegue il messaggio della Sampdoria – non ci lascia soltanto uno storico terzo posto, una Coppa Italia in bacheca o una finale di Coppa delle Coppe sfuggita sul più bello. Sven ci lascia emozioni, ricordi indelebili e – soprattutto – una grande eredità morale. Da gentiluomo prestato al calcio qual era”.
Il cordoglio della Federazione inglese. È stato il primo tecnico non britannico dell’Inghilterra
“Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, allenatore della squadra senior maschile inglese, all’età di 76 anni. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici in questo momento” si legge sul sito della Federazione calcistica inglese. “Questo è un giorno molto triste. Ha regalato a tutti i tifosi inglesi ricordi davvero speciali. Nessuno potrà mai dimenticare la vittoria per 5-1 a Monaco contro la Germania sotto la guida di Sven”, ha affermato il Ceo della Fa Mark Bullingham.