”Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua”. Il Papa, nonostante la convalescenza dopo trentotto giorni di ricovero per una polmonite bilaterale, si è affacciato dalla loggia delle benedizioni. Il volto visibilmente provato, e la voce ancora fioca, ha fatto gli auguri alle migliaia di fedeli in piazza San Pietro che lo attendevano.

Il Pontefice, nel messaggio pasquale, ha rinnovato il suo appello per un no al riarmo, denunciando la ”volontà di morte” che ” vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!”. Il suo pensiero è andato a Gaza dove c’è una ”situazione umanitaria ignobile”. Per la martoriata Ucraina e’ tornato a chiedere ogni sforzo per una ”pace giusta e duratura”. E poi ha lanciato un appello per tutti i paesi teatro di conflitti ormai dimenticati.

Prima di affacciarsi dalla loggia delle benedizioni, a Santa Marta ha incontrato brevemente il vicepresidente USA J. D. Vance che ieri ha avuto un colloquio con il segretario di Stato, card. Pietro Parolin. L’incontro col Pontefice -, poco dopo le 11:30, e’ durato alcuni minuti, e ha dato modo di scambiarsi gli auguri nel giorno di Pasqua”, ha fatto sapere il Vaticano. Poi l’affaccio dalla loggia per la benedizione pasquale con la formula che ha pronunciato lo stesso Papa prima di tornare dopo tanto tempo tra la folla festante e commossa a bordo della papamobile. ”Francesco, resta con noi”, gli hanno chiesto i fedeli poco prima che l’auto scoperta col papà facesse rientro in Vaticano.

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