Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty e il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa hanno chiesto a Israele di consentire l’ingresso di ulteriori aiuti a Gaza, parlando ai giornalisti davanti al valico di frontiera egiziano di Rafah.

Abdelatty ha affermato che dal 27 luglio al 17 agosto sono entrati a Gaza 1.288 camion di aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom.

Ha aggiunto che l’Egitto ha contribuito con circa il 70% degli aiuti umanitari che sono entrati a Gaza dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023.

L’Egitto ha anche accolto più di 18.000 palestinesi feriti e le loro famiglie per cure mediche, ha aggiunto.

I due funzionari hanno anche visitato le strutture della Mezzaluna Rossa egiziana, dove vengono smistati gli aiuti e vengono cucinati e confezionati i pasti caldi destinati a Gaza. Hanno poi incontrato i palestinesi evacuati per motivi medici che ricevono cure all’ospedale di Arish. In risposta all’indignazione internazionale suscitata dalle immagini dei gazawi affamati, il 27 luglio Israele ha annunciato misure per consentire l’ingresso di maggiori aiuti a Gaza. Ma le agenzie umanitarie affermano che solo una minima parte di ciò che inviano arriva a destinazione. Israele nega con forza di limitare gli aiuti umanitari.

Altri cinque palestinesi sono morti di malnutrizione e fame nelle ultime 24 ore, ha dichiarato lunedì il ministero della Salute di Gaza, portando a 263 il numero delle persone morte per queste cause dall’inizio della guerra, tra cui 112 bambini. 

Nella conferenza stampa Abdelatty ha detto: “Purtroppo, abbiamo tutti assistito al sistematico attacco da parte della macchina da guerra israeliana contro civili e infrastrutture, compreso l’attacco contro coloro che attendevano aiuti, oltre all’uso della fame, anche contro bambini innocenti, che ha portato alla loro morte per malnutrizione, mancanza di medicine e diffusione di epidemie e malattie in scene vergognose”.

Il premier palestinese Mohammad Mustafa ha dichiarato a sua volta davanti alle telecamere: ” Continuiamo a lavorare con i nostri fratelli in Egitto per preparare il più presto possibile una conferenza sulla ricostruzione al Cairo, al fine di ricostruire Gaza in collaborazione con i nostri fratelli e amici sulla base del piano arabo per il recupero e la ricostruzione della Striscia di Gaza”

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