«Oggi celebriamo la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, nell’anniversario della nascita del genio italiano Leonardo Da Vinci. Un’occasione importante per evidenziare l’eccellenza, la creatività e l’ingegno che contraddistinguono i prodotti italiani nel mondo e per ispirare e coinvolgere le nuove generazioni alle professioni tipiche che ne sono a fondamento». Così su X il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. 

 

«Dalla moda al design, dal cibo all’arte, il Made in Italy rappresenta il meglio del nostro saper fare, frutto di una tradizione millenaria e di una costante ricerca di innovazione. Un patrimonio prezioso, che ci rende orgogliosi di essere italiani e che contribuisce in modo significativo all’economia del nostro Paese», ha sottolineanto Urso, spiegando che «lo facciamo con centinaia di eventi realizzati in ogni Regione, per evidenziare le specificità e le tipicità dei nostri territori» e ringraziando «gli imprenditori, gli artigiani, i lavoratori e le lavoratrici che, con passione e dedizione, danno vita ogni giorno alle eccellenze del Made in Italy. Grazie a loro, il nostro Paese è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo anche per la qualità delle sue produzioni. Insieme, possiamo fare ancora di più per far crescere il Made in Italy e renderlo sempre più competitivo nel mondo».
 

Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha aperto la Giornata nazionale del Made in Italy da Casa Coldiretti al Vinitaly con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. 

“Oggi – ha detto – iniziamo dallo stand di Coldiretti a ricordare la giornata del made in Italy perché è fondamentale che noi acquisiamo maggiore consapevolezza di quello che abbiamo. Dobbiamo difendere i nostri prodotti, dobbiamo sapere che rappresentano un’eccellenza in termini di qualità, ma la qualità deve essere riconoscibile alle persone che acquistano e il pericolo dell’Italian Sounding è che le persone che acquistano comprino cose pensando che sono italiane. Questa è la ragione per la quale noi crediamo che a livello nazionale ma soprattutto internazionale si debba sempre più creare una condizione di trasparenza. Il processo produttivo, il processo di trasformazione, deve essere leggibile, in modo tale che le persone possano scegliere che cosa comprare e quanto pagarlo. Proteggere il valore aggiunto che ha il made in Italy è un dovere per garantire un processo culturale che metta tutti nella condizione di guardare all’Italia come un paese di esempio. Un ringraziamento particolare a Coldiretti perché l’importanza della presenza della maggiore associazione di rappresentanza del mondo agricolo anche qui al Vinitaly è strategica e abbiamo di fatto realizzato un percorso comune nel nome della sovranità alimentare”. 

Il ministro Lollobrigida intervenendo allo stand della Coldiretti nella giornata del Made in Italy che si celebra oggi anche a Vinitaly ha annunciato che premierà “gli studenti degli istituti agrari italiani che sono gli agricoltori del futuro. Oggi è la nostra festa di chi è orgoglioso e consapevole di quello che ha. I ragazzi devono sapere che questo governo è vicino a loro per garantirgli il giusto reddito”.

Il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, invece, ha sottolineato come “l’industria alimentare è un comparto sano e in costante crescita e siamo il primo settore per export che si rivolge direttamente ai consumatori internazionali con i propri marchi e prodotti unici e inimitabili, rappresentando quindi un vero alfiere del Made in Italy nel mondo. Nel 2023, le nostre esportazioni hanno registrato il valore record di 52 miliardi di euro, con una crescita del +7% rispetto all’anno scorso. Un dato che certifica come l’industria alimentare sia uno dei settori più performanti del Made in Italy, sia in termini economici che di contributo all’immagine del nostro Paese nel mondo”.
 

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