Il no fu una scelta demagogica

Il tono della voce è, pacato. Perché sono passati ormai nove anni ma la ferita ancora sanguina dolore. Giovanni Malagò nel 2016 era Presidente del Coni ed aveva in mano la quasi certezza che se il Comune avesse presentato la candidatura alle Olimpiadi del 2024 la città eterna le avrebbe ottenute. I Giochi si sono svolti a Parigi e la sindaca Raggi ha deciso di non confermare la candidatura capitolina. “Sarebbe da irresponsabili”, disse. E i sogni olimpici di Roma si sgretolarono nell’anticamera del sindaco al Campidoglio.

Giovanni Malagò, oggi Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, ripercorre quei giorni. li commenta, aggiunge particolari e dà giudizi netti. “Fu una scelta demagogica, un danno incommensurabile alla città e una delusione enorme per chi ci aveva davvero creduto. Il Comune di Roma doveva solo confermare la candidatura già presentata dall’amministrazione precedente ma siccome il pericolo – secondo l’amministrazione capitolina – era rappresentato dalle eventuali ruberie si è scelto di non prendere parte alla sfida a cinque cerchi. Il risultato finale – oltre alla assegnazione delle Olimpiadi a Parigi – lo hanno decretato i cittadini romani alle elezioni”.

Dalle Olimpiadi del 2024 a quella invernali di Milano-Cortina 2026 il passo è stato quasi obbligato. E l’ex Presidente del Coni racconta passo dopo passo la genesi e l’assegnazione finale: “Ma non è un ‘risarcimento’ perché Roma la sua partita non la ha potuta proprio disputare mentre per Milano-Cortina si sono allineati i pianeti”

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