Dalla riapertura dei termini del concordato all’estensione del bonus natale, il decreto fisco che esce dalla commissione bilancio del senato è ricco di novità – al netto delle due proposte più discusse nella maggioranza, che non sono passate.  
Nel pacchetto non ci sarà infatti il taglio di 20 euro al canone Rai, che per ora resta a 90. Per ora, perché potrebbe rientrare con gli emendamenti alla legge di bilancio. Bocciato anche l’emendamento sulle misure per la sanità.

Il decreto dunque che arriva a palazzo madama contiene anzitutto la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale fino al 12 dicembre e il rinvio al 16 gennaio del secondo acconto delle imposte per le partite IVA con ricavi nell’anno precedente non superiori a 170mila euro – e l’estensione del bonus natale da 100 euro per i dipendenti anche ai genitori single entro i 28mila euro di reddito. Una platea che così si allarga a 4 milioni e mezzo di persone.

C’è poi l’aumento per 4,7 miliardi di euro degli stanziamenti per il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nell’ambito di transizione 4.0, ma anche la proposta che aumenta di 3 milioni di euro il tetto per i contribuiti ai partiti, dopo lo stop del Colle all’altra proposta che fissava una soglia garantita dello 0,2 per mille sull’intero gettito Irpef anche in assenza di preferenze espresse dal contribuente.

Infine, per tagliare le liste di attesa in sanità, si indirizzano i fondi Covid non spesi, sotto la gestione delle Regioni, al potenziamento delle prestazioni e al coinvolgimento delle strutture private accreditate.
 

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