Il documentario di Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi di Francesco partendo da una mole immensa di materiale d’archivio
«Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile, in noi palpita un seme di assoluto, e soprattutto sogna, non avere paura di sognare, sogna un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arriverà». Il volto di Papa Francesco appare in primo piano e poi si sente la sua invocazione ricorrente al sogno, alla speranza. Nel 2013, appena eletto, Francesco va a Lampedusa. Nel 2021 compie un importante viaggio in Medio Oriente, in Iraq e Kurdistan. Sono i medesimi luoghi raccontati da Gianfranco Rosi in «Fuocoammare» (2016) e «Notturno» (2020).
Il documentario «In viaggio» (Rai1) ripercorre i viaggi di Francesco dal 2013 a oggi, utilizzando in gran parte materiali d’archivio: Italia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, Medio Oriente, l’Africa, il Sud-Est Asiatico: il montaggio di Rosi parte da una mole immensa di materiale, oltre 800 ore di girato, compreso quello del viaggio in Canada che il regista ha voluto seguire e filmare personalmente.
Nonostante qualche acciacco, in nove anni di pontificato, Francesco ha visitato 59 paesi, per testimoniare la sua presenza nei luoghi più problematici del pianeta, per diffondere la parola del Vangelo ma anche per affrontare problemi non più derogabili (come lo scandalo della pedofilia). Nelle Filippine nel 2015 osserva i disastri del tifone Jolanda. Si avvicina a lui chi soffre davvero, per povertà o per diritti negati. «Come sceglie le destinazioni?», gli chiedono. «Ascolto i consiglieri, prego, rifletto, la decisione viene da dentro, spontanea, come un frutto maturo. Alcune sono difficili, altre più facili». Davanti alle macerie di Mosul dice: «Guerre giuste? Ogni guerra nasce da un’ingiustizia».
Dal punto di vista espressivo, è avvincente il lavoro che Rosi e il montatore Fabrizio Federico hanno compiuto sul repertorio per trarre dalla eterogeneità dei materiali un discorso coerente (ai tempi di don Dario Viganò il Centro Televisivo Vaticano era maestro in questo tipo d’operazione). Quale discorso? Dal documentario parrebbe che Bergoglio sia interessato soprattutto alla povertà, alla natura, alle migrazioni, alla condanna di ogni guerra, al la solidarietà, insomma un Bergoglio da «Fuocoammare». Forse c’è poco assoluto.
10 aprile 2023 (modifica il 10 aprile 2023 | 21:04)
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