Ad oggi, secondo quanto riferito ufficialmente mercoledì da palazzo Chigi, sono sette le utenze italiane ‘violate’ dallo spyware, che riesce a insinuarsi nei dispositivi attraverso una falla di WhastApp senza alcuna interazione da parte della vittima. Tra loro ci sono il direttore di Fanpage Fancesco Cancellato e il fondatore di Mediterranea Luca Casarini. Ma sono almeno tre – forse anche quattro – i membri dell’ong ad essere finiti nella ragnatela degli hacker, tra cui anche l’armatore Beppe Caccia. Lunedì il team legale presenterà un esposto al centro di sicurezza cibernetica della polizia di Stato di Palermo. Il primo atto formale che dovrebbe portare all’apertura di un fascicolo in Procura.

Il Tg3 ha intervistato un ricercatore di Citizen Lab, che è specializzato nel trovare mercenary hacking, vale a dire “l’hackeraggio a pagamento”, proprio quello che sembrerebbe essere successo con Paragon Solutions, l’azienda che produce lo spyware Graphite utilizzato per l’hackeraggio e che, sostenendo che “spiare giornalisti ed attivisti non è etico”, ha rescisso il contratto con il governo italiano.

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