In evidenza sui mercati c’è soprattutto il petrolio. Il Brent del Mare del Nord, riferimento per il mercato europeo, tocca gli 80,5 dollari al barile per la prima volta da agosto. Rispetto a una settimana fa l’incremento è del 12%. C’entrano i timori per una guerra aperta tra Israele e Iran. Ma c’entra anche un uragano, Milton, che si avvicina al Golfo del Messico e potrebbe coinvolgere i pozzi petroliferi nel sud degli Stati Uniti. Questo in una giornata in cui le borse europee sono positive: quella di Milano ha chiuso a +0,65%. Ha fatto ecezione Francoforte, scesa dello 0,06% anche per le indiscrezioni di stampa secondo cui il governo tedesco prevede che l’economia della Germania quest’anno si contragga dello 0,2%. A Piazza Affari salgono i titoli energetici e i bancari. In assenza di dati macroeconomici spiccano i giudizi delle banche d’affari. Così Amplifon è il miglior titolo, +4,47%, dopo l’innalzamento del target price da parte di Jp Morgan. Di segno opposto Erg, -1,50% dopo l’abbassamento del prezzo obiettivo da parte di Morgan Stanley. A Wall Street giornata debole: -0,30% per i tre indici principali: Dow Jones, S&P500 e Nasdaq. Negli Stati Uniti venerdì scorso i dati sui posti di lavoro creati a settembre sono stati molto più delle attese. Questo venerdì comincerà la stagione delle trimestrali, con i conti di Jp Morgan e Wells Fargo.
Il petrolio Brent supera gli 80 dollari, +12% in una settimana
Di Sala Notizie2 min di lettura
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