Le votazioni bis sulle modifiche dello statuto hanno confermato quanto indicato dagli iscritti al Movimento Cinque Stelle già nella prima consultazione. Il quorum, incognita che pesava su questo secondo voto, si è attestato intorno al 65 %, superando quello della volta precedente, che era del 61%. E stavolta, hanno votato 4mila iscritti in più, elemento che conferma la voglia di cambiamento all’interno del Movimento. Le modifiche approvate: l’eliminazione del ruolo del Garante (Grillo) e del limite dei due mandati.
Conte, il messaggio alla base: “Ora si volta pagina. Domani in diretta, ho cose importanti da dire”
“Il Movimento 5 Stelle ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto, ma lo sguardo fisso nel futuro” scrive sui social Giuseppe Conte, presidente del Movimento. “Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese. Ho delle cose molto importanti da dirvi, domani dalle 16.00 ci vediamo qui in diretta. Scrivete nei commenti le vostre domande, domani proverò a rispondervi. Viva il Movimento!”.
Un voto bis voluto da Grillo (che presagiva una sconfitta bis)
Gli iscritti erano stati chiamati dallo stesso Grillo a esprimersi nuovamente dopo il risultato del 21-24 novembre, che aveva largamente premiato le posizioni di Giuseppe Conte. Un esito che ha alzato l’asticella della guerra tra il fondatore e il leader e presidente del M5s fino a uno scontro frontale, senza esclusione di colpi.
Il primo e più atteso dato era relativo al quorum: l’esito della prima votazione era stato schiacciante a favore della proposta di Conte di una rifondazione del M5s. Grillo poteva contare solo sul mancato quorum per farla saltare: affinché la seconda tornata fosse valida, era necessario il voto del 50% più uno degli aventi diritto.
Il 24 novembre, l’assemblea costituente del Movimento, a larga maggioranza, aveva votato un doppio sì (confermato stasera): per cancellare la figura del “garante” Beppe Grillo e per abolire il limite dei due mandati elettivi.
I “contiani” avevano ottenuto il 61,2% di affluenza e davano per scontato il superamento del quorum anche stavolta.
Conte finora ha smentito l’ipotesi di scissioni: “Grillo si è allontanato dalla comunità e ora ne rivendica un diritto di patronato”, attacca l’ex premier. L’accusa è che Grillo continua a comportarsi come un “monarca assoluto” che non riconosce “il percorso che stanno facendo queste persone, un percorso di persone adulte e mature che da anni su suo incitamento ed ispirazione stanno portando avanti delle battaglie e che con passione hanno vinto tante sfide. Ed oggi – accusa ancora Conte – questo percorso viene disconosciuto dal garante stesso perché questa comunità ha deciso “addirittura” di realizzare il principio fondativo del movimento: la democrazia partecipativa”.
I contrasti tra i due arrivano da lontano, l’asticella si è alzata fino all’evocazione di cause legali, ma l’ira di Beppe Grillo è esplosa dopo l’Assemblea costituente del Movimento, chiusa da Giuseppe Conte con l’annuncio del superamento di alcuni dei pilastri dei 5 stelle. Questo atto ha ufficialmente aperto le ostilità. Grillo, che non si è mai presentato a Roma, ha rotto il silenzio dapprima con un video in cui annuncia la morte del Movimento. A bordo di un carro funebre, il fondatore declama: “I valori del M5s sono scomparsi. Siete diventati un partito che non riconosco più”. E attacca Conte, definendolo “Mago di Oz”. Invita gli iscritti “ad andare a funghi”, invece di votare, invocando una diserzione di massa per salvare il Movimento.
Poi, è arrivata la lettera a Elly Schlein, inviata alla segretaria dem a votazione in corso: “Conte-Oz è l’uomo giusto per guidare il Pd”.
La lettera di Grillo a Elly Schlein:
“Lettera di referenza per candidatura di Giuseppe Conte”: È il titolo ironico della lettera inviata da Beppe Grillo a Elly Schlein il 6 dicembre. Ecco alcuni stralci.
“Gent.ma Elly Schlein. Le scrivo questa lettera di referenze perché ritengo che Giuseppe Conte (simpaticamente Oz) sia la persona giusta per guidare il Partito democratico o, se preferite, di una delle sue correnti”.
“Conte ha già portato risultati tangibili: ha trasferito milioni di voti dal Movimento 5 Stelle al Pd, contribuendo in modo significativo al rafforzamento della vostra base elettorale”.
Grillo, poi, allega “a supporto della mia lettera di referenza” anche “un grafico che mostra i risultati concreti da lui già raggiunti per il vostro partito: milioni di voti travasati dal Movimento 5 Stelle al Pd. Vi chiedo di considerare la generosità e l’abnegazione di Conte verso di voi. Sono certo che porterà il suo stile unico, fatto di compromessi creativi, strategie e un tocco di teatralità istituzionale. È l’uomo giusto per il Partito democratico, pronto a dare al vostro progetto l’imprevedibilità che mancava”.