La Procura di Monza ha aperto un fascicolo di inchiesta per omessa custodia di arma da fuoco e istigazione al suicidio, sulla morte di Davide Garufo, il 21enne tiktoker che ha raccontato online il suo percorso alla scoperta della sua identità di genere, morto suicida nel suo appartamento di Sesto San Giovanni (Milano) mercoledì scorso. Lo ha confermato il procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi. Le indagini relative alle responsabilità di terzi nel portare il giovane a togliersi la vita, non sono però collegate ai messaggi apparsi sui social media, dove il 21enne aveva raccontato la sua esperienza.

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