Nella scuola che frequentava il ragazzo, l’Istituto alberghiero Panzini di Senigallia, sono ore di sgomento. Alessandro Impoco, dirigente scolastico della scuola, chiede che non si punti il dito sulla classe frequentata dal quindicenne che si è suicidato a Montignano. “Sono uscito poco fa dalla classe – ha raccontato – i ragazzi si sentono attaccati per responsabilità che non ritengono di avere. Dire che hanno visto e non hanno fatto niente è danneggiare questi ragazzi”. 

La tragedia ha scosso la scuola, dove il ragazzo si era trasferito da quest’anno, dopo aver frequentato la prima in un istituto tecnico. È nel nuovo istituto che sarebbero subito iniziati i problemi: ai genitori, il quindicenne aveva riferito continui insulti e prese in giro, persecuzioni anche fisiche. Quelle che potrebbero averlo portato al gesto tragico di domenica sera, quando ha preso la pistola del padre, agente di polizia municipale. È uscito dalla casa di Montignano, ha raggiunto un casolare di campagna a poche centinaia di metri di distanza e si è sparato. È stato trovato ieri mattina.

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