Nel 2021, l’Ue ha registrato 2.380 decessi prevenibili per mesotelioma, un tipo di cancro collegato all’esposizione all’amianto, che si sviluppa nel sottile strato di tessuto che ricopre molti degli organi interni, noto come mesotelio. I sintomi del mesotelioma tendono a svilupparsi gradualmente nel tempo. In genere non compaiono fino a diversi decenni dopo l’esposizione all’amianto. Il numero è in costante calo dal 2013, quando era pari a 3.341 (-961 decessi). A livello nazionale, l’Italia ha registrato il numero più alto di decessi per mesotelioma (518), seguita da Germania (400) e Francia (329). Ai minimi dopo i 2 decessi di Cipro ed Estonia, hanno registrato 3 morti ciascuno Malta e Lussemburgo.
Il mesotelioma, sottolinea l’istituto di statistica europeo, è considerato principalmente un tumore professionale (tumore causato dall’esposizione a fattori cancerogeni nell’ambiente di lavoro, generalmente dovuto a esposizione a lungo termine). Con 13.530 casi tra il 2013 e il 2021, il mesotelioma è stato il secondo tipo più comune di tumore professionale dopo il tumore al polmone (13.944).
Nel 2021 sono stati riconosciuti 1.409 nuovi casi di mesotelioma, pari al 43% del totale dei tumori professionali. Ciò rappresenta un aumento di 135 casi rispetto al 2020 (1.274 nuovi casi riconosciuti). Tuttavia, l’incidenza è diminuita di 214 casi rispetto al 2013 (1.623 nuovi casi riconosciuti). Questa fluttuazione nel numero di casi riconosciuti potrebbe essere in parte attribuibile alla pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto sui servizi pubblici generali e sui sistemi sanitari responsabili del riconoscimento delle malattie professionali nel 2020 e nel 2021. In termini relativi, dal 2013 al 2021 il mesotelioma ha rappresentato circa il 40% dei tumori professionali totali.