L’arresto in flagranza del sindaco di Sorrento Massimo Coppola, sorpreso mentre intascava una mazzetta da 6mila euro in un ristorante della Penisola sorrentina lo scorso 26 maggio, “non costituiva un fatto isolato ma si inseriva in un collaudato sistema corruttivo organizzato e gestito dall’ex primo cittadino sorrentino, protrattosi per anni”. È il “sistema Sorrento” emerso dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, culminate oggi nell’arresto di 16 persone tra cui lo stesso ex sindaco. Le indagini hanno permesso di far luce su quello che il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso in una nota definisce “un inquietante e consolidato sistema corruttivo – in precedenza mai oggetto di investigazioni presso i comuni della costiera sorrentina – impiantato e gestito dal sindaco della Città di Sorrento, Massimo Coppola, con la complicità dei suoi sodali, primo fra tutti il cartomante Guida Raffaele, detto Lello il sensitivo, che ha interessato le più rilevanti procedure ad evidenza pubblica indette dal Comune di Sorrento, tra cui anche alcune finanziate con fondi del Pnrr o con fondi regionali, in grado di condizionare, per anni, le scelte politiche ed amministrative dell’ente comunale e di creare un meccanismo clientelare, capace di tradurre in termini di mercimonio e affaristici pressoché tutte le determinazioni pubblicistiche assunte dall’ente, con l’apporto determinante di alcuni imprenditori e professionisti partecipi degli accordi comunali collusi o compiacenti”. Il “sistema Sorrento”, così lo definisce Fragliasso, ha “inquinato le procedure di affidamento catalizzando l’aggiudicazione delle stesse agli imprenditori risultati già ‘rodati’ al sistema corruttivo, ai danni degli altri imprenditori, i quali, nel corso degli anni, non riuscendo ad ottenere l’aggiudicazione degli appalti, hanno preferito allontanarsi dal blindato sistema Sorrento”.

Condividere.
Exit mobile version