La Procura di Torre Annunziata ha iscritto quattro nomi nel registro degli indagati per l’incidente della Funivia del monte Faito, nel quale hanno perso la vita quattro persone. A ricevere l’avviso di garanzia quattro tra dirigenti e dipendenti dell’Eav, azienda del trasporto pubblico della Regione Campania che gestisce la funivia. Si tratta di un atto dovuto per permettere la nomina di consulenti di parte in vista anche dell’esecuzione dell’autopsia sui corpi delle vittime, che dovrebbe essere svolta nella mattinata di giovedì 24 aprile. La Procura oplontina ha ipotizzato i reati di disastro e omicidio colposo, oltre a lesioni colpose con riferimento al 23enne arabo con passaporto israeliano rimasto ferito e ancora ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli.
Lo scorso 17 aprile, mentre cercavano di raggiungere la cimadel Monte Faito in funivia, sono morti Janan Suliman, turista israelo-palestinese di 25 anni, i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni, anche loro turisti, e il macchinista dell’ente gestore dell’impianto Carmine Parlato, di 59 anni. Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan, rimasto gravemente ferito alle gambe è ricoverato ancora in gravissime condizioni di salute nell’ospedale del Mare di Napoli. I familiari dei due ragazzi, assistiti dall’avvocato Hillary Sedu, hanno chiesto che vengano individuate le responsabilità per quanto accaduto.
Al momento non è ancora chiara la causa della tragedia: secondo quanto si è appreso, la cabina precipitata era ancora agganciata al cavo quando è caduta, quindi l’attenzione degli inquirenti si dovrà inevitabilmente focalizzare proprio sulla fune d’acciaio e sull’inefficacia dei freni che, a differenza della cabina a valle, non hanno bloccato la corsa a ritroso del veicolo.