Sono in aumento i contagi per le sindromi influenzali in Italia. Dopo la flessione della scorsa settimana, dovuta alla chiusura delle scuole, dopo le feste l’incidenza è tornata a salire arrivando a 11,3 casi per mille assistiti (9,9 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione la curva dell’incidenza cominciava invece la sua discesa. È quanto emerge dall’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli italiani colpiti dai virus sono stati 667mila in sette giorni, 5,8 milioni dall’inizio della stagione influenzale.
I bambini i più colpiti
L’incidenza è stabile nelle fasce di età pediatrica, mentre è in aumento nei giovani adulti e negli anziani. Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 21,4 casi per mille assistiti (21,7 nella settimana precedente).
A livello territoriale
Maggiormente colpite P.A. di Bolzano, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Sebbene la circolazione dei virus influenzali sia in aumento, il report ricorda che il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori.
Durante la prima settimana del 2025, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 21,9%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (17,6%). In particolare, su 1.628 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 357 sono risultati positivi al virus influenzale, 287 di tipo A (113 di sottotipo H1N1pdm09, 94 H3N2 e 80 non ancora sottotipizzati) e 70 di tipo B. Tra i campioni analizzati, 113 (6,9%) sono risultati positivi per VRS, 42 (2,6%) per SARS-CoV-2 e i rimanenti 259 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 123 (7,5%) rhinovirus, 49 coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 41 adenovirus, 25 metapneumovirus, 11 virus parainfluenzali e 10 bocavirus.
La co-circolazione di diversi virus respiratori contribuisce a determinare il valore di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) registrato nella settimana 01 (11,3 casi/1000 assistiti, come riportato nel Rapporto epidemiologico 2025/01).
Casi Covid in aumento nella prima settimana di gennaio: 1.562 contagi e 45 morti
Piccole variazioni in crescita nei dati Covid in Italia nella prima settimana del 2025 rispetto all’ultima tra Natale e Capodanno. Tra il 2 e l’8 gennaio i casi sono stati 1.562, erano 1.559 nei 7 giorni prima; i decessi sono 45 ed erano stati 31. Questi i dati del bollettino settimanale pubblicato sul sito del ministero della Salute. Sono aumentati i tamponi, 42.025, rispetto ai 34.532 dell’ultima settimana di dicembre. Il tasso di positività scende dal 4,5% al 3,7%. Lombardia, Toscana e Veneto sono le regioni che in numeri assoluti hanno riportato più casi. Le Marche registrano ancora il tasso di positività più alto cresciuto dal 11,4% della settimana precedente al 16,8%.
“Il lieve, lievissimo aumento dei casi di Covid nella prima settimana del 2025 molto probabilmente è legato alla maggiore attenzione ai test. Si eseguono più tamponi perché siamo in piena fase acuta delle infezioni respiratorie e per questo motivo occorre capire se l’infezione che ci ha colpito sia influenza oppure covid” è il commento del virologo Fabrizio Pregliasco. “Occorre fare attenzione ai fragili, pazienti immunodepressi, oncologici e over80 perché il Covid è ancora tra noi anche se oggi fa meno paura” conclude Pregliasco.