
Il documento dello Stato Maggiore, datato 2 dicembre, non lascia spazio a interpretazioni: durante eventi istituzionali e manifestazioni militari dove viene cantato l’Inno di Mameli, dovrà essere omesso l’ultimo grido, ovvero il “Sì”, dopo “l’Italia chiamò”.
L’ordine è transitato attraverso tutti i comandi, dalla Finanza all’Esercito, con l’indicazione di assicurarne “la scrupolosa osservanza” fino al più piccolo presidio territoriale.
La direttiva dello Stato Maggiore della Difesa sta però scatenando malumore nelle caserme italiane. Come racconta “Il Fatto quotidiano”, la decisione, contenuta in un decreto presidenziale del marzo scorso e attuata solo ora, non è passata inosservata tra le file dell’esercito.