“Basta con la rabbia e la violenza, serve un tempo di pace e di misericordia”. Il giorno dopo il clamore sollevato dall’aggressione di una trentina di persone contro un’insegnante, pestata all’interno di una scuola di Castellammare di Stabia, l’unico a parlare è il parroco di Scanzano, don Catello Imperato, che condanna “la giustizia fai da te”. Lo ha fatto nel corso della sua omelia domenicale, di fronte a una platea di fedeli con tante mamme e i loro bambini. È in questa frazione che si è consumata giovedì mattina, nel plesso Salvati dell’istituto comprensivo Pansini, la spedizione punitiva nei confronti dell’insegnante, accusata via social dai genitori di presunti comportamenti sospetti nei confronti di alcuni ragazzi. Accuse respinte dalla donna e neppure riscontrate dai Carabinieri sui cellulari visionati, di alunni e della stessa docente. Ma non è bastato a placare la furia dei genitori che, incuranti della presenza dei militari, si sono scagliati contro la donna: per lei un trauma cranico, per suo padre che era accorso per portarla via la frattura di un polso. Domani, intanto, si tornerà tra i banchi: davanti alla scuola ci sarà una gazzella dei Carabinieri, chiesta dalla Dirigente dell’Istituto visto che il clima resta ancora molto pesante.

Nel servizio l’intervento di Vito Carlo Castellaneta, Coordinatore Nazionale GILDA degli insegnanti

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